Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

deva qudlo immaginario, e continuava a seguire la sua linea fino a essere f.uori di vista. Quando gli rlissi che mi sorprendeva che potesse vJvere nel Kansas con una taglia sulla testa e tanta gente, autorità incluse, esasperate contro di ~ui, mi rispose: « È perfettamente chiaro che non mi prenderanno ». Per molti anni dovette appiattarsi nelle paludi, soffrendo povertà e malattie, conseguenze di quella vita di pericolo, e ricevendo aiuti e prove d'amicizia solo dagli iindiani e da qualche bianco. Ma sebbene si potesse sapere in quale palude fosse nascosto, di solito i suoi nemici non si prendevano mai la briiga d'andarlo a cercare. Poteva persino entrare in una città dove v'erarto più Border Ruffians che abolizioniisti, e, senza indugiar molto e tuttavia senza esser molestato, combinare qualche affare, «ché» disse « non se la sentivano di as•salirmiin piccoli gruppi, o non facevano mai in tempo a mettere iinsieme un gruppo numeroso ». Per quanto riguarda la sua recente sconfitta, noi non conosciamo i fatti. Evidentemente però era tutt'altro che un tentativo selvaggio e disperato. E il suo nemico, Mr. Vallandigham 5, è costretto a ammettere che « fu una delle cospirazioni meglio pensate e eseguite che siano mai fallite ». Per non parlare dei suoi altr:i successi: fu for,se un fallimento, o mostrò forse mancanza d'organizzazione, liberare dalla schiavitù dodJci esserJ umani e fuggir via con essi, in pieno giorno, per settimane, se non per mesi, a lenta andatura, attraversando uno Stato dopo l'altro, per metà della lunghezza del Nord, visibile a tutti e con una taglia sulla testa, e entrare poi, durante il viaggio, in un tribunale, per narrare quanto aveva fatto, convincendo cosl i!l Mis,souri che non era profittevole tentar di tenere degli schJavi dove vi fosse anche lui? E questo non perché i servi del governo fossero to1leranti, ma perché av.evano paura. Non attribui, stoltamente, il proprio successo alla « sua stella » 5 Clement L. Vallandigham (1820-1871). Uomo politico dell'Ohio, membro della Camera dei Rappresentanti (18.58-63), si oppose violentemente alla politica che portò alla Guerra Civile. Divenne noto come capo dei « Copperheads » ( = Teste di Rame), i « Democratici della Pace ». Fu arrestato e condannato per i suo aspri attacchi alla politica del generale A. E. Burnside, dell'Ohio. Scontata la pena si presentò come candidato democratico alla carica di Governatore dell'Ohio, ma fu sconfitto. 48 Bibliote'ca Gino Bianco

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