Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

Ethan Aflen e Stark 2 , con i qualii può in qualche modo essere paragonato, appartenevano a un livello inferiore e meno importante. Potevano fronteggiare coraggiosamente i nemici del loro paese, ma egli aveva il coraggio di fronteggiare il suo paese stesso, quando questo sbagliava. Per spiegare come mai riuscisse a sfoggire a tanti pericoli, uno scrittore del West dice che si mascherava sotto « abiti contadineschi», come se, in quella terra di prateria, un eroe dovesse, a buon diritto, portare solo abiti cittadini. Non andò ad Harvard - a quella buona e vecchia Alma Mater. Non fu nutrito con la pappa che si somministra colà. Confessò ~ui st)esso, « Non so più grammatica d'uno dei vostri vitelJi ». Ma andò alla grande università del West, dove assiduamente perseguì lo studio della Libertà, per il qua[e aveva mostrato una spiccata inclinazione, e, laureatosi diverse volte, cominciò, finalmente, nel Kansas, come tutti sanno, la pubbllica professione di umanità. Queste erano le sue humanae litterae, non studio di grammatica. Avrebbe pronunciato una frase greca sbagliandone gli accenti, ma avrebbe drizzato un uomo che stesse per cadere. Apparteneva a quella categorJa d'uomini dei quali udiamo tanto parlare ma che - per la maggior parte - non vediamo mai: i Puritani. Sarebbe vano ucciderlo. È morto all'epoca di Cromwell, ma è riapparso qui. E perché no? Si dice che dei Puritani siano venuti in questo Paese, dall'Europa, e che si siano stabiliti nel New England. Erano gente che faceva qualcos'altro, oltre che celebrare i giorni dei loro padri, e mangiare grano abbrustolito in ricordo di quell'epoca. Non erano né Democratici né Repubblicani, ma uomini di semplici costumi, retti, religiosi, che poco stimavano quei governanti che non temessero Dio, né facevano compromessi né andavano in cerca di candidati disponibiJi. 2 Ethan Allen (1738-1789) e John Stark (1728-1822) eroi della Rivoluzione Americana. 45 Biblioteca Gino Bianco

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