HENRY D. THOREAU IN DIFESA DI JOHN BROWN Confido che mi perdonerete, se sono qui. Io non vorrei imporvi le mie opinioni ma sento che qualcosa viene 1mposto a me stesso. Per quanto poco io sappia del Capitano John Brown, sarei felice di dare il mio contributo per correggere il tono e le dichiarazioni dei giornali circa il suo carattere e le sue azioni. Non ci costa nulla essere giusti. Possiamo almeno esprimere la nostra 1simpatia e la nostra ammirazione per lui e i sruoi compagni, e è questo ciò che ora mi propongo di fare. Per quanto riguarda la sua storia, anzitutto, cercherò di sorvolare il più possibile su ciò che di ,lui voi già conoscete per averlo letto. Non occorre che vi descriva la sua persona fisica, perché probabilmente la maggior parte di voi l'ha visto, e tanto presto non la dimenticherete. Mi si dice che suo nonno, John Brown, fu ufficiale durante la Rivoluzione, e che lui nacque nel Connecticut, all'inizio di questo secolo, ma che andò presto nell'Ohio con il padre. Lo udii dire che là suo padre faceva l'appaltatore, e che riforniva di carne l'esercito durante la guerra del 1812, che lui lo accompagnò al campo, e lo aiutò in quell'ufficio, avendo così occasione di vedere parecchia vita militare - più, forse, che se fos•se stato soldato, poiché era spesso presente alle riunioni degli uff.iciali. Soprattutto, imparò per esperienza come gli eserciti vengano riforniti e mantenuti sul campo - cosa questa che, come osservò, richiede per lo meno altrettanta esperienza e abilità che guidarli in battaglia. Disse che troppo poche persone avevano una qualsiasi idea del costo - persino del costo pecuniario - di una sola pa1lottola esplosa, in tempo di guerra. Ne vide abbastanza, a ogni modo, in quel periodo, per disgustarsi della vita militare e addirittura abborrirla; tanto che, sebbene fosse tentato da1l'offerta di qualche piccolo incarico nel43 Biblioteca Gino Bianco
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