del male, e che avessero l'operare umano e il mondo moderno in gran dispetto.» (p. 18). Capisco l'istintiva antipatia del sano e laico Eco per la delusione e il suicidio, il male e la morte; quanto alla renitenza a scrivere e a pubblicare, deve apparirgli la più inconcepibile delle perversioni. Va poi da sé che essere austriaco e ipocondriaco non è condizione né neces·saria né sufficiente per fare della buona letteratura. Ma, infine, con chi se la prende il nostro professore? lil suo mostriciattolo di comodo a chi allude? Si vorrebbe saperlo. La caricatura può svolgere una funzione critica solo se l'oggetto è dichiarato o riçonoscibile. Sarà forse colpa delle mie limitate letture, ma a me molti tratti del fantasma mitteleuropeo schizzato da Eco ricordano subito figure come Kafka, Trakl, \X'ittgenstein, Musil, Kraus ... Si tratta di autori, come già Céline, incompatibili con Umberto Eco. Particolarmente incompatibili, dico, dando per scontata l'incompatibilità di principio tra Eco e la letteratura in generale. Niente di strano che Eco non li possa soffrire. Ma perché il prode non osa nominarli? Non può nominarli. Tanto meno citarli. È una questione di vita o di morte. Basterebbe la presenza nel testo di Eco di una frase di qualcuno di questi autori e ancora di tantissimi altri, ,perché la prosa di Eco uscisse distrutta dal confronto ... Basta, mi sono stufato. Anche perché su Eco la penso cosl da più di vent'anni... Ho tardato troppo a scriverne. A mia parziale giustificazione: almeno l'ho fatto nel momento in cui Eco conosce il massimo successo. Però adesso basta. C'è un limite a tutto. Scrivere su Eco è perfino peggio che leggerlo. Non posso continuare a maltrattarmi in questo modo ... Basta. Ancora poche righe e poi ci attacco il capitoletto finale, che è già pronto. Ho finito per fare troppe citazioni da Eco. Più sopra ho detto che ne sarebbe bastata una: « Nervi saldi, staremo a vedere », perfetta autocaricatura involontaria. Facciamo due. Ecco l'ailtra: « Come chi, abbandonato da una donna, diventa miisogino a vita, pensando che sono tutte puttane.» (rp. 33). Eco crede di liquidare con una battuta d'effetto i « nouvea:ux philosophes » e qualche ailtro cretino. E non s'accorge che 37 BibliotecaGino Bianco
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