Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

staremo e vedere » (p. 236). Mirabile sintesi del pensiero, dell'atteggiamento morale, insomma dello stile di Eco. Reggetevi forte, ragazzi: si va al cinema. Sincronizziamo i cronometri: la merenda è alle cinque. Il /aut étre absolument modernes: parlerò alla Festa dell'Unità. Recita le tue ultime preghiere: scacco al re. Ci siamo e ci resteremo - in poltrona. Calma e sangue freddo: cameriere, il conto. Parafrasando un'arguzia cara a Eco, bisogna avere un coraggio da leone e nervi d'acciaio per· non scoppiare a ridere di fronte a siffatte manifestazioni di forza d'animo e autocontrollo. Ma il significato vero di questo atteggiamento si nasconde nel suo perfetto rovescio. Su con la vita, arriva la nube radioattiva. Allegri, ragazzi: si va ahl'inferno. Sarebbe strano se questa grottesca retorica del coraggio, del rischio, della lucidità eroica non si fosse diffusa nella grande famiglia echiana, tra colleghi, discepoli, promotori, reggiborsa, commessi, guardaspalle, clientes, vigilantes ... Mi limito a citare in proposito questo passo, notevole anche sotto altri profili, di Robert Granitina, uno dei più autorevoli assaggiatori della Zuppa Medievale: Le culture sono sistemi aperti vulnerabili a cambiamenti ambientali: c'è dunque la possibilità che i nostri valori non riescano ad armonizzarsi con l'ambiente che ci circonda. È questa la causa dei mutamenti culturali, fasi di cambiamento che derivano dall'incapacità da parte dei vecchi valori di decifrare in modo adeguato un ambiente alterato. Si rende necessaria in questi casi una nuova mappa cognitiva, ma questo significa creare uomini nuovi, una procedura che la maggior parte di noi trova disorientante ed estremamente dolorosa. Molti di noi si oppongono al cambiamento e cercano ciecamente di ricostruire l'ambiente originario. Alcuni si aggrappano a singoli elementi della tradizione, ignorando la complessità di questa. Pochi altri cercano di tracciare una nuova mappa, di ricavare dall'ambiente nuovi simboli che produrranno comportamenti più validi. Una ricerca, quest'ultima, che può divenire perfino disperata e chi fra noi diviene un mutante culturale spesso isola singoli fattori, o idealizza particolari condizioni cercando di imporre nuovi principi. Sono pochi coloro abbastanza eroici emotivamente da capire che la rivoluzione è inumana quanto la reazione, da tollerare pacatamente l'ambiguità implicita nel trapasso da un sistema sociale a un altro, correndo al tempo 33 BibliotecaGino Bianco

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