Diario - anno II - n. 3 - giugno 1986

Seven up, Sette e mezzo, Scopa (primiera e ,settebello), le Sette Sorelle (Mobil, Texaco, Standard Oil ecc.), Sette anni di guai, Biancaneve e i sette nani, I sette samurai, Sette spose per sette fratelli ecc. ecc. Tuttavia mi si scuserà se preferisco rivolgere l'attenzione ad altri aspetti del libro. 4. La forza dei nervi distesi. Se fino a:d allora Eco poteva esser convenientemente definito « celui qui est trop gai», dopo i Sette anni di desiderio s'impone una modifica: « celui qui est trop hardi ». Infatti, senza che venga mai meno la gaieté per cui il Nostro è universalmente noto, che anzi non cessa di affliggerci a ogni pagina, il messaggio che costituisce la vera novità del libro è l'appello all'hardiesse. Impossibile non restar oo1piti dalla sistematica frequenza di espressioni quali « bisognaavere il coraggio », « nervi saldi» e simili, e sempre nei momenti strategicamente decisivi del discorso. Fin dal pezzo d'apertura (1980), che dovrebbe rappresentare una difesa dello « spirito del '68 » dall'accusa di esser stato pari pari la matrice del terrorismo, Eco proclama che « bisogna avere il coraggio e fa serenità di vedere quanto, in un'epoca di genera1e eccitazione, ci fosse di nuovo, di positivo, di razionale» (p. 12: corsivo mio, e cosl di seguito per tutte le citazioni dal libro). Ma subito prosegue: « e quanto fosse ingenua metafora; e quanto fosse ambiguità, e confusione ». E ancora: « Sono auspicabili tutti gli esami di coscienza». Nonché « tutte le più impietose analisi degli errori, delle il1usioni, delle leggerezze ». Donata altrui la gloria dell'autocritica, Eco elegge a sé il dovere sacrosanto di vendicarsi di quegli estremisti che nel '68 lo trattavano da « sporco borghese» solo perché non era disposto a adottare il dogma marxista-leninista e che ora sono diventati mistici: « sfacciati e impuniti». La difesa del '68, dopo aver rischiato di capovolgersi in una condanna quasi senza remissione, si riduce infine a questo: a) c'ero anch'io (dato che « c'eravamo tutti», anche la stampa borghese; e comunque io mi distinguevo fin d'ail27 Biblioteca Gino Bianco

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