« Le parole " sviluppo ", " crescita ", " ripresa ", " produrre ", " guadagnare ", " -investire ", ricorrono con rassicurante frequenza. È certamente dagli anni lontani del " miracolo economico " che la assemblea nazionale degli industriali privati non ascoltava dal suo presidente un discorso cosi promettente per il futuro. » (dall'articolo intitolato Lucchini: « Lo sviluppo siamo noi» di Vittorfa Sivo, « La Repubblica», 23 maggio 1986.) Nessuna eco dei pensosi dibattiti sulle sorti del progresso, sull'uso della tecnologia, e sui rischi del pianeta terra nell'assemblea degli 1ndustriali italiani. Perché meravigliarsi, se anche il verduraJo in piazza e Ja trattoria all'angolo della strada hanno cercato di venderci le loro .insalate proibite dalla legge pur di non perdere qualche migliaio di lire? Pensate che la natura umana si modifichi per qualche radiazione in più? Ad alcuni l'ira ,per la vita che sono costretti a vivere gli va nell'addome e nel tessuto adiposo. Ad altri, ne1le ossa, nei tendini e nelle vene. In altri ancora l'ira si trasforma in fame di vJta, e escono a comprarsi qualcosa di superfluo, una matita o una pelliccia. In altri, infine, prende la forma di quella ben nota sete di conoscenza che sistematicamente distrugge ogni oggetto di conoscenza, facendo del conoscere qualcosa di troppo simile al divorare. L'intellettuale che scrive su un giornale che la stupidità ha invaso il mondo da molto tempo e poi, dopo una tale constatazione, procede oltre e afferma che si deve procedere oltre, non ha capito i perkoli che corre. La stupidità « che ha da tempo invaso il mondo » non è una cosa da poco, non è un tema o una tappa superabile in fretta, perché è essa stessa f.iglia della fretta e si esprime di preferenza nell'impulso a procedere oltre. 10 Biblioteca Gino Bianco
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