Diario - anno I - n. 2 - dicembre 1985

Tizio. Hai visto? I pezzi di Ronchey sulla Repubblica non sono più rubricati sotto « Diverso parere». Caio. Accipicchia! Sempronio. Non me n'ero accorto. Tizio. Possibile che Ronchey si sia convertito allo scalfarismo? Caio. O viceversa ... Scalfati al roncheysmo? Sempronio. Forse sono sempre stati « dello stesso parere >> e non se n'erano accorti. Una raccolta di documenti sul fascismo reca questa dedica del curatore: « A mio padre / che in divisa da avanguardista / andava a applaudire Starace / ma è lo stesso / un padre eccellente ». Occorreva dirlo? Avrebbe senso una dedica cosi concepita: « A mio padre che, pur avendo sempre lasciato molto a desiderare come genitore, ha combattuto valorosamente nelle Brigate Matteotti »? Del resto, i migliori genitori sono i mediocri, i conformisti. I figli degli eroi è dei geni hanno sempre patito il doppio svantaggio di non aver avuto in pratica un padre (non si può essere eroi e geni senza trascurare la famiglia) e di doverlo ammirare e emalare. Mentre, con un estremo sforzo di concentrazione, mobilitando tutte le risorse dell'intelligenza e della volontà, trovavo finalmente la chiave del cruciverba supersegreto che mi aveva tenuto in scacco per tre giorni... nella finale degli Internazionali di Parigi John McEnroe, che aveva dominato agevolmente Ivan Lendl nei primi due set, perdeva incredibilmente il terzo, il quarto, e si arrendeva nel quinto set decisivo. 42 Biblioteca Gino Bianco

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