Diario - anno I - n. 2 - dicembre 1985

« Si può chiamare astuzia della passione il fatto che quest'ultima faccia agire per sé la ragione, e che quanto le serve di strumento per tradursi in esistenza abbia da ciò scapito e danno. (... ) L'universale è per lo più troppo poco importante a paragone del particolare; l'idea viene sacrificata e abbandonata al suo destino. Le passioni degli individui pagano il tributo dell'esistenza e della caducità non di tasca loro, ma con l'idea. » Dice: « Nessun morto è mai tornato a lamentarsi del freddo, dell'umidità, della solitudine, dei vermi... Se conservassero una qualche forma residuale di sensibilità, se fossero anche minimamente coscienti di quel che gli succede, non è concepibile che in milioni di anni una tale sofferenza e desolazione non siano state capaci di aprirsi un varco fino ai vivi, di trovare un mezzo di comunicazione. Questa assenza cosi totale può soltanto conseguire da un'estraneità assoluta. La separazione dell'anima è sostenibile, in via puramente teorica. Ma il corpo non è più niente. » Il cavaliere del lavoro Spinacci, il re della panna montata, sequestrato due mesi or sono, è stato liberato dietro pagamento, si dice, di un riscatto di tre miliardi. Ai giornalisti che l'hanno intervistato ha detto di non essersi mai perso d'animo neppure nei momenti più cupi della sua tremenda avventura, grazie al pensiero della famiglia e alla fede in Dio. La preghiera, ha detto, è stata la mia salvezza ... . . . Contro il cavaliere del lavoro Spinacci, il re della panna montata, di cui le cronache ebbero ad occuparsi in quanto vittima di un clamoroso sequestro, è stato spiccato mandàto di cattura per truffa aggravata ai danni dello stato. Si calcola che abbia evaso tributi per un ammontare di dieci-cento miliardi. L'arresto non ha potuto essere eseguito per l'irreperibilità dello Spinacci. Il giudice ha disposto il riti37 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==