poco prima da un vecchio cliente, e continua a ripetere l'aneddoto e a commentarlo in preda a un irrefrenabile entusiasmo. « E' la cosa più bella del mondo! Ma ci pensa? In consiglio comunale... " Possibile, Faustini, che non hai niente da dire? ", " Su, Faustini, dl la tua " ... E lui, serio serio: " Tutt i can i tran la cua ... " Ma lo sa che è molto bella? Più ci penso, più la capisco. Più la capisco, più mi piace. E non l'ho ancora capita del tutto ... Devo pensarci ancora su... " Tutt i còiòn veun dl la sua ". Tutto serio. Mi viene quasi da piangere. Nient'altro. E poi s'è seduto. Pensa te! E' la cosa più bella del mondo! » Effettivamente, è bella. « Beati coloro che non hanno visto e hanno creduto » (Giovanni, 20: 29): è l'implicito rimprovero di Gesù a Tommaso, che ha preteso le prove prima di credere alla resurrezione. In realtà, sono assai più meritevoli coloro che hanno visto e ciononostante hanno creduto, e Tommaso rappresenta l'eccezione piuttosto che la regola. Infatti è meno difficile abbracciare una fede sulla base di un racconto, di un testo, dove i principi, gli elementi della fede sono stati selezionati, filtrati, sublimati, che non sulla base di esperienze vissute. Per la fede servono più la mente e il cuore della vista. Gli occhi vedono sempre anche altro. I sensi sono fatti per percepire un insieme, che è sempre caotico, spurio, contraddittorio, mutevole. L'oro che attrae e convince è quello del gioielliere, non la pepita estratta dalla miniera. E' più facile credere nella rivoluzione dopo una appassionata lettura di Marx, Lenin, Mao, che non crederci, continuare a crederci dopo esser passati attraverso una vera rivoluzione. Coloro che vedevano Gesù, sentivano la sua voce e assistevano ai suoi miracoli, non credevano. Dopo la morte, quando Gesù non fu più visibile, quando diventò « parola » degli apostoli, gli uomini cominciarono a convertirsi a migliaia... ~j I l 36 BibliotecaGino Bianco
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