Diario - anno I - n. 2 - dicembre 1985

quasi c1 terrorizza: In che mondo vivi? (In effetti, chi non legge i giornali vive in un altro mondo e corre il rischio di capire qualcosa). 7. Critica dell'ideologia ... Nel caso della stampa come in altri innumerevoli casi, quella che fu la critica dell'ideologia, intesa come pratica efficace di smascheramento, sembra resa del tutto anacronistica dalla situazione di fatto. Quella che esiste davanti ai nostri occhi sotto forma di giornale è qualcosa di più di un'ideologia. O forse è ciò che ogni ideologia davvero dominante è sempre stato: cioè un modo di vita quotidiano sostenuto da un modo di produzione culturale che nessuna obiezione critica può scalfire. Mentre produrre l'illusione che una critica impegnata ed efficace esista, è oggi il compito primario della stampa cosiddetta critica e impegnata. Il critico dell'ideologia perciò non ha scelta: deve rassegnarsi a fare della politica un semplice tema letterario. Può contemplarne, analizzarne, descriverne le caratteristiche come un geologo descrive le pietre, come uno zoologo classifica le specie animali. Non solo la Politica, del resto, ma anche la Cultura ci sta intorno come un orizzonte di fatalità. Riuscire a difendersene sarebbe già un risultato sorprendente e raro. Fra un momento squillerà il telefono, il televisore verrà acceso, il giornale verrà comprato. E verrò a sapere ancora una volta, incapace di meravigliarmi e di reagire in qualunque modo, che il libro peggiore ha ricevuto il premio più ambito, il filosofo più confuso viene definito un miracolo di lucidità, decine di oratori si sono riuniti per esaltare il valore del Silenzio e che stasera, infine, un noto sociologo parlerà in televisione del carattere degenerativo e corruttore del mezzo televisivo. Il fenomeno con cui oggi abbiamo a che fare non è più quello descritto dai critici della cultura di venti o cinquanta anni fa. La vecchia Kulturkritik aveva quasi sempre davanti a sé un coacervo di sotto-cultura facilmente identificabile. La vera novità che giornali come la Repubblica ci propongono è invece non l'intrattenimento evasivo che inganna le masse, ma l'involuzione e la degra14 BibliotecaGino Bianco

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