vremmo allora chiederci se per essere veramente morali non si debba innanzi tutto capire? Capire non è giustificare: ma la comprensione è il postulato minimo indispensabile della saggezza. Ma chi è " saggio " oggi in Italia? » (Asor Rosa) « I tempi, siamo d'accordo, sono difficili e mutevoli. Governare e amministrare la giustizia nella complessità e nel mutamento diventa sempre più arduo, ma un minimo di linea comune, signori giudici, un minimo di comuni regole del gioco! » (Bocca) « Di che male soffre il sistema politico italiano? » (Rodotà) « Forse siamo giunti ad una svolta. Per poter continuare il nostro sviluppo economico dobbiamo anche noi accettare la logica del capitalismo. » (Alberoni) « Transizione si dice. Ma quanto durerà? » (Bocca) Eccetera. Grande e ammirevole, infelice e misero è il destino riservato in Italia ai commentatori politici. Per anni non fanno che riscrivere lo stesso articolo, giràndolo e rigirandolo in tutti i modi. La loro ossessione è la prassi. Ma la prassi è loro praticamente preclusa. Osservano e sanno, ma nulla possono fare. Ahimè, i politici non si decideranno mai a comportarsi come vorrebbero coloro che studiano e commentano le loro azioni! Il destino del commentatore politico perciò è tutto qui: troppo informato e partecipe per riuscire a concepire pensieri abbastanza diversi da quelli dei politici, e troppo affezionato al luccichio delle opinioni per capire veramente le azioni. Saccente e frustrato, compiaciuto e superfluo, il commentatore politico agisce con un concetto di prassi che pecca sempre di idealismo o di grettezza, mentre la sua idea di cultura è troppo attivistica per lasciare tracce nella mente di qualcuno. 11 BibliotecaGino Bianco
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