3. Anticamera. Con la Repubblica gli intellettuali di srn1stra, questa categoria ormai fantomatica e farisaica, sempre meno rilevante e definibile in tutto l'Occidente, hanno trovato il loro emblema, il loro canale di espressione e il loro baluardo. Pur essendo il giornale italiano che dedica più spazio alla politica nazionale, la Repubblica è anche il giornale che ne dà l'immagine più illusoria. Invece di presentarci dei manichini, come fa giustamente la cosiddetta stampa popolare, la Repubblica ci mostra delle figure animate. Ma nessuna di esse, nessun uomo e partito politico soddisfa i pedagoghi che si esprimono sulle sue pagine. Adunando comunisti insoddisfatti, socialisti emarginati, repubblicani speciali e cristiani laici, l'aspirazione di Repubblica sembra quella di riformare o rifondare tutti i partiti e di guidarli in una direzione diversa e più giusta. Questa insoddisfazione critica, però, è di scarso respiro, perché si fonda su un'idea semplicistica e insieme confusa della « corruzione politica». Immagina un rapporto ideale (idealmente equilibrato e probo) fra politica e affari. Ora vorrebbe che il mondo politico somigliasse di più al mondo degli affari diventando limpido e concreto, ora stigmatizza il malcostume che trasforma l'azione politica in prassi affaristica. Scalfari, quest'uomo che non si fa illusioni, ne coltiva in realtà parecchie. E' disturbato dall'esistenza delle classi sociali, che interferiscono nei suoi progetti e che si ostinano a non sparire nonostante la « crisi del marxismo»: perché le cose si aggiustino, è necessario che le classi si dissolvano quanto prima, ~he si mescolino, che si riducano a strati, livelli, fasce, riconoscendosi in un'unica e sola prospettiva di sviluppo razionale, moderno e progressivo. Il suo utopismo è in verità dei peggiori, perché si presenta come « realismo», e idealizza il mondo politico e sociale attuale sognandolo senza gli attuali difetti. Il suo moralismo militante e combattivo è fondato su valori consunti, come l'adeguamento dell'Italia all'Europa: un'Europa inventata, metà Francia radicale e metà Inghilter8 Biblioteca Gino Bianco
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