Diario - anno I - n. 1 - giugno 1985

il pastore confessi che questo non è Cristianesimo: altrimenti siamo nell'inganno. Perciò non è propriamente vero ciò chp dico su, nel titolo: che cioè, da un punto di vista spirituale, nessuno sia più pericoloso del poeta. Il poeta vuole esser solo poeta. Ben più pericoloso è che un semplice poeta si dia l'aria, come pastore, di essere qualcosa di più serio e di più vero di un poeta, mentre egli non è che poeta. [ ... ] 16. Ciò che si chiama cristiano. [ ... ] C'è un uomo d'affari. Il suo principio è: ciascuno ruba nel suo mestiere. « E' impossibile - egli dice - farsi strada in questo mondo se non si agisce come tutti gli altri commercianti che accettano questo principio: ciascuno ruba nel suo mestiere ». Del resto anche l'uomo d'affari ha una religione; anzi, è sua opinione che ogni uomo d'affari debba avere una religione. « Un uomo d'affari - egli dice - anche se non ha religione, non lo deve mai lasciar capire, poiché ciò gli potrebbe facilmente recar danno, porre in dubbio la sua onorabilità. Il meglio è insomma che un uomo d'affari abbia la religione dominante nel paese ». Per ciò che riguarda quest'ultima cosa, egli si riferisce agli ebrei che hanno la fama di essere più imbroglioni dei cristiani, ciò ch'egli nettamente esclude. Egli crede che i cristiani imbrogliano tanto quanto gli ebrei, ma questi hanno il danno di non essere della religione dominante in paese. Per quanto riguarda il vantaggio che porta la religiòne, che essa rende cioè più facile il fare i propri interessi, egli si richiama a ciò che insegna la condizione dei preti. Egli stima infatti che questi, proprio per la religione con cui hanno sì stretti rapporti, possano ingannare più facilmente che qualunque altra classe; anzi, se fosse possibile, egli sarebbe disposto a pagare non poco per ricevere l' « ordinazione», giacché si rifarebbe assai bene della spesa. Due o quattro volte all'anno quest'uomo si mette il vestito della festa e va alla mensa del Signore. Si fa allora innanzi a lui un signore pieno di nobiltà, un ecclesiastico, che con perfetta regolarità fa il suo servizio, appena gli sia mostrato un « biglietto azzurro ». E così 82 BibliotecaGino Bianco

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