tivo di vergogna e rimorso. Meglio morto che disonorato (meglio morto lui che disonorati noi). Succede che esigenze giuste siano espresse dalle persone sbagliate, verità evidenti vengano pregiudicate da argomenti o esempi equivoci, buoni provvedimenti vadano a beneficio di immeritevoli. Di tali incongruenze e beffe è piena la storia del mondo e la vita di tutti i giorni. Che sulle tv private la visione dei film sia continuamente interrotta da inserti pubblicitari, è certo cosa barbara e sommamente fastidiosa. Occorreva che qualcuno protestasse. Ma chi l'ha fatto? Bufiuel? Bresson? Huston? Kubrick? Fellini? Bergman? No, a insorgere, minacciando azioni legali, è stato Franco Zeffirelli. Vale a dire, uno dei registi più mercificati esistenti sulla piazza. Non so quale esito avrà la sua iniziativa. Il colmo del grottesco sarebbe che Zeffirelli la spuntasse, per i suoi soli film. Cosl la pubblicità di elettrodomestici, caramelle, bevande gassate, carne in scatola, assorbenti, detersivi, digestivi ecc. continuerebbe a ledere la fruizione di tanti film eccellenti, buoni e dignitosi, mentre ne sarebbero esenti proprio dei film ai quali la pubblicità non può nuocere, dato che quelli e questa sono fatti della stessa sostanza. P.S. Un esito c'è poi stato. L'autore delle roventi proteste contro l'invadenza della pubblicità sulle reti private ha deciso di firmare la pubblicità, per una catena di reti private, di un'industria di pellicce. La cosa è stata ampiamente pubblicizzata. Forse si porrà presto il problema di difendere la pubblicità « d'autore » dalle interruzioni dei film. P.P.S. Dalla tribuna del popolarissimo programma di Raffaella Carrà, Zeffirelli ha lanciato un appello alla nazione e al mondo per la difesa e la protezione degli animali. Larga eco nelle scuole elementari. Mobilitazione d'insegnanti a favore dell'iniziativa. Mia figlia, eccitatissima, sollecita la mia adesione al testo dell'appello. Mi sono limitato a farle notare l'elementare contraddizione tra la pretesa di proteggere gli animali e la pubblicità alle pellicce. M'è quasi 5 BibliotecaGino Bianco
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