3. Poscritto. La mia opera ha preso ora contatto col presente, con l'attualità, così che ha necessariamente bisogno di un organo con cui io possa rivolgermi ai contemporanei. Io l'intitolo: L'Istante. Se la cosa interessa qualcuno e questi vuol ricevere comodamente di volta in volta la pubblicazione, farà bene a prenotarsi presso l'editore. Io però mi riserbo, sotto ogni aspetto, la più assoluta libertà: ché altrimenti non potrei. Io l'intitolo: L'Istante. Pure, ciò ch'io voglio non è nulla di effimero, come non è effimero ciò che io ho voluto; no, è anzi qualcosa di eterno: con gli ideali, contro le menzogne! In un certo senso io devo pur dire, a proposito dei miei precedenti lavori, che il loro tempo non è ancor venuto. Io me ne stavo lont-ano dalla realtà attuale, affatto lontano, in rapporto con essa solo in quanto quel mio esserle lontano era da me calcolato e voluto. Ora, invece, io voglio assicurarmi la possibilità di trar profitto da ogni avvenimento. Io non dico ad alcuno ch'egli debba abbonarsi, io prego piuttosto ciascuno che ci pensi prima di farlo. Dal punto di vista dell'eternità egli non dovrà pentirsi d'avermi ascoltato; ma dal punto di vista della vita presente potrà forse pentirsi di averlo fatto. Consideri dunque da sé s'egli deve volere l'eterno o il temporale. Io, l'Aut-Aut, non posso prestarmi ad alcun compromesso. Io possiedo un libro che in questo paese può dirsi sconosciuto e di cui voglio quindi dare il titolo: « Il Nuovo Testamento di Nostro Signore e Salvatore Gesù Cristo ». Benché il mio rapporto con questo libro sia di assoluta libertà, e, per esempio, non sia condizionato da alcun giuramento, esso ha una grande influenza sopra di me e mi ispira un'indescrivibile avversione di fronte ad ogni atteggiamento ambiguo, ad ogni compromesso. 4. Comodità e preoccupazioni della vita eterna. Queste due cose - ci si vorrebbe domandare che mai possano avere esse di comune - queste due cose sono state confuse insieme 64 Biblioteca Gino Bianco
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