Se devo dunque, « operare nell'ora presente », devo, ahimè, dirti addio, o amata solitudine, dove potevo aspettare ore, giorni, settimane prima di trovare l'espressione conveniente. Ora devo rompere con queste abitudini di un antico amore. E se devo « operare nell'ora presente », ci saranno delle persone per le quali mi toccherà preoccuparmi di bagattelle cui gli uomini mediocri sogliono attribuire grande importanza; di sciocchezze ch'essi credono di udire nelle mie parole solo perché ve le introducono essi stessi; delle menzogne e delle ingiurie a cui un uomo è soggetto quando contro di lui si associano istintivamente le due maggiori forze sociali: l'invidia e la stoltezza. Perché dunque io voglio« operare nell'ora presente»? Lo voglio perché se non lo facessi ne avrei rimorso per tutta la vita. [ ... ] 2. Come può affermarsi qualcosa di decisivo. La protesta che io ho elevato contro la presente situazione in Danimarca è decisiva. Io sono convinto che anche il più benevolo me ne farà una colpa: « E' incredibile - dirà - che ci si metta dinanzi, senza alcuna prova, ad un'affermazione cosl decisa». La mia risposta è semplice: « Non può essere altro che cosl ». O anche potrei far parlare uno dei miei pseudonimi: « Quando la porta dell'interiorità è stata per lungo tempo chiusa e vien finalmente spalancata, essa non si apre silenziosamente come un uscio che scorra sulle sue guide ». Ma io mi posso anche spiegare più chiaramente. L'affermazione di un giudizio decisivo, del che qui appunto si tratta, non può farsi al medesimo modo di un'altra qualsiasi. E poiché la disgrazia del tempo nostro sta tutta in quel « fino a un certo punto», e l'età nostra di fronte a tutto prende posizione fino a un certo punto, nel che appunto consiste la sua malattia, è necessario che, per quanto ci interessa, il « fino ad un certo punto » sia lasciato da parte, altrimenti tutto è perduto. No, un giudizio decisivo deve essere affermato diversamente da ogni altro giudizio. Come la belva si getta sulla preda e l'aquila precipita sull'animale ch'essa vuol cacciare, cosl il giudizio decisivo deve volgersi contro ciò che vuol sottomettere alla propria potenza, 62 Biblioteca Gino Bianco
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==