Diario - anno I - n. 1 - giugno 1985

« SIAMO TUTTI SCRITTORI » « Perché avete scelto il vostro mestiere? »: si tratta di un'inchiesta condotta su base mondiale dall'Unesco, i cui risultati non sono stati ancora resi pubblici ma di cui siamo in grado di offrire in anteprima un minimo campionario. Fa impressione la totale concordanza tra le risposte di quanti esercitano le più diverse professioni e mestieri e le risposte date dagli scrittori all'inchiesta di Liberation « Perché scrivete? », della quale il lettore italiano conosce l'ampia scelta pubblicata su Reporter (13 e 23 aprile). Del resto, proprio il commento di Reporter sembra anticipare il problema quando parla di « risposte che potrebbe dare ciascuno di noi », e acutamente conclude: « E' questo lo spirito del tempo: siamo tutti scrittori, o potremmo esserlo. Non lo siamo per un pelo. » ]ose Benguela, facchino (Angola). « Ho cominciato a fare il facchino molto giovane, perché avevo la sensazione che qualcosa di essenziale mi mancasse. Assolutamente. Voglio sapere che cos'è. Dunque faccio il facchino. Non capisco profondamente la realtà se non nell'atto di portare bagagli. E solo in quell'atto mi scopro. E in esso mi nascondo. Quando porto bagagli, non sento alcuna mancanza: etica, politica, affettiva. Niente. Al di fuori del facchinaggio, sono un perenne frustrato. Faccio il facchino per sentirmi vivo. Per vivere. » Osvalda Gutierrez, cuoca (Argentina). « Non ho mai saputo con precisione perché facessi la cuoca. Arrischierò una risposta: prima di tutto c'è il piacere, la sensualità degli ingredienti che scelgo per aprire uno spazio di libertà nell'universo che costruirà il piatto che preparo. Poi, c'è la mia preoccupazione di argentina impegnata nel mio tempo e nella società in cui mi è stato dato di vivere... Ogni piatto che cucino è per me una nuova vecchia storia che racconto a me stessa per popolare le ossessioni della bambina che non ho mai cessato di essere. Io rispondo alla necessità di cucinare col piacere di cucinare. E se vi trovo una certa dose di angoscia, so bene che è il prezzo da pagare. E cucino, anche, per spartire la mia solitudine. » 53 Biblioteca Gino Bianco

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==