di mano proprio perché grottescamente inaccessibile: in fondo un pover'uomo, un essere nevrotico, isterico, meschino, pettegolo, ridicolo proprio come tutti. Anzi, un po' peggio di tutti. Un vero fenomeno da baraccone. Le opere del Genio sono impegnative, richiedono un lento consumo, un notevole impegno, una inutile perdita di tempo e di energie. Il Genio in persona, invece, proprio lui, ridotto a un tic, a una risatina, a una perversione, a un complesso di Edipo, a una copro.filia, a un'agorafobia è più divertente e consolante. Si ingoia in un solo boccone. E' cosl che nascono case editrici dirette genialmente da mezziGenii, specializzate nello stampare soltanto opere di Genii che siano soltanto Genii e che si rivolgono ad un pubblico che ha fame e sete di Genii allo stato puro. Da molti anni a questa parte, il pubblico richiede squisitezza e assoluta originalità: cioè qualità dozzinali e astratte. Mentre la sola car~tteristica inconfondibile del genio è la reciproca incommensurabilità e la capricciosità irriconoscibile delle sue incarnaz1Òni, il Genio« in essenza» (che si possa presentare e vendere immancabilmente ·come tale) si trova sempre in compagnia dei suoi attributi trascendentali, della sua sigla, del suo marchio di fabbrica. Ciò che va a ruba è perciò una vaga atmosfera, un profumo, un aroma, una stilizzazione caricaturale applicabili a piacere ora a questo ora a quel nome famoso. Da qualche tempo, l'industria elettronica e informatica è entrata nel settore del Genio. Il giornalismo culturale più avvertito si è dichiarato entusiasta e si è messo a disposizione. Ne è nata una rivista: Genius. La rivista che rende tutti un po' più stupidi {lettori e collaboratori) e che fa parte prestigiosamente dei « Mensili dell'Espresso». Il suo ottimismo dell'intelligenza è sfrenato. I suoi compiti pedagogici sono immensi. Viviamo infatti in « un'era per alcuni versi fantastica: il 90 per cento degli scienziati di tutti i tempi vive in questo secolo, un esperto ha calcolato che nel Duemila ci saranno nel mondo ben 25 milioni di ingegneri e di ricercatori». La sfida intrepidamente raccolta dalla rivista Genius è « una sfida che deve vedere impegnati tutti». Nessuno può sfuggire. Leonardo da Vinci e il suo dipinto più famoso sono chiamati in causa e coinvolti fin dal primo numero. L'operazione consiste in questo: Biblioteca Gino Bianco
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