Diario - anno I - n. 1 - giugno 1985

Genio (e Genius). Quanto più è in aumento il bisogno sociale di stupidità, tanto più cresce l'entusiasmo collettivo nei confronti del Genio. Ogni volta che l'egualitarismo viene a noia o si dimostra irrealizzabile, si passa ad altro: al suo opposto. Un po' più di selezione, un po' più di competizione. E poi la passione per il fantasma dell'onnipotenza mentale e creativa. Gli antichi chiamavano « genio » la voce che arriva provvidenziale a suggerire nei momenti difficili il senso della realtà: cioè, anzitutto, il senso del limite. Cosl che, per ~sempio, il genio di un gatto consiste nella. voce interiore che dissuade il gatto dal voler diventare cane, e convince un giovane privo di orecchio che sarebbe forsennato voler diventare cantante. Il genio perciò si manifesta ogni volta che qualcuno viene indotto ad una più illuminata e umoristica (tragica) considerazione di sé e a mettere da parte come semplicemente stupide le aspirazioni dettate dal delirio di onnipotenza o dalla distrazione. Nel pensiero moderno il concetto di Genio non ha confini cosi precisi né funzioni così umili e fondamentali. Genio diventa qualcosa di solenne e di tenebroso che alberga in individui eccezionali e incomprensibili. Genio è quindi soprattutto l'idea mitica e confusa che del genio si fanno coloro che non ne sanno niente. E' un mito instabile e fragile (noi moderni non abbiamo molto genio nell'invenzione dei miti) che deve essere cotinuamente ritoccato. Con qualche aggiustamento e degradazione oggi questo mito va letteralmente a ruba. Come la spiritualità e la creatività, il Genio è un bene di consumo che attira sommamente non tanto le « masse culturalmente espropriate», che non ne hanno bisogno: ma le masse degli addetti alla cultura, le folle dei consumatori-produttori e degli arrampicatori culturali, che vorrebbero disporne per battere la concorrenza e vincere la noia. i Tutti costoro naturalmente vogliono entrare subito in confidenza col Genio. Ma non si accontentano, naturalmente, delle sue opere. Aspirano ad avere un rapporto diretto, personale, familiare, domestico con lui. Hanno bisogno di convincersi che il Genio è a portata Biblioteca Gino Bianco

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