come stanno le cose in alto, nelle alte sfere, dove si prendono le decisioni necessarie a garantire il buon funzionamento del misterioso meccanismo sociale che fa tuttora (più che mai) dell'intero mondo una sola cosa. , Il Sistema: sì, questa era davvero una buffa espressione degli anni Sessanta. Un modo elementare e semplificato di considerare la questione del destino comune deciso da pochi centri di potere e governato da una sola logica. Il Sistema era una totalità: ma veniva stranamente considerato una totalità visibile e conoscibile a partire da certe azioni e reazioni, a partire dal punto di vista di certe classi, minoranze, gruppi, individui. La visione della totalità sociale era considerata possibile solo a partire da una posizione di estremo svantaggio: solo chi occupa i più bassi gradi della gerarchia sociale può vedere tutti i gradi della gerarchia dal punto di vista del loro rovesciamento. Solo chi è sul lastrico può vedere con un solo colpo d'occhio come è fatto l'enorme edificio che lo sovrasta, che lui stesso ha contribuito a costruire e da cui è escluso. Questo non semplificava affatto le cose. Era solo un punto di partenza. Niente è meno consolatorio di un punto di partenza. Il Sistema, inoltre, sembrava controllabile anzitutto a coloro che traevano il massimo vantaggio e profitto dalla sua esistenza. Ma poi il Sistema è entrato in crisi. Crisi economica, crisi energetica, crisi di legittimazione, crisi di accumulazione, crisi del sistema politico, crisi di razionalità, crisi fiscale. Crisi dopo crisi, il Sistema è andato in frantumi (pur restando intatto). E' diventato un insieme di sistemi e sotto-sistemi, di sistemi ed endo-sistemi. E' diventato un Sistema di Sistemi. Il Sistema non è più un intero: è a pezzi, a frammenti, a labirinti, a percorsi, a ghirigori. Non ha più né centro né periferia, né testa né gambe, né motore né ruote. E' di nuovo una foresta incantata, un luogo favoloso in cui si possono avere avventure, in cui ci si può perdere con piacere e con ebbrezza. E il nuovo scienziato sociale è come quello vecchio: un tipo efficiente e razionale, un vero ingegnere senza miti e senza ideologie, una testa d'uovo liscia e lucida che ama le formule chiare e le decisioni rapide, pur sbagliando 44 Biblioteca Gino Bianco
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