Diario - anno I - n. 1 - giugno 1985

« Conte Leopardi, non ce lo vuole proprio dire cosa c'è stato tra lei e la signora Targioni-Tozzetti? » « Senatore Manzoni ... » Che oltre a essere belle e eleganti le annunciatrici televisive siano tenute a esibire gentilezza e affabilità, è un principio che sarebbe insensato discutere. In ciò la televisione non ha inventato niente, si è solo doverosamente adeguata a quello che è da sempre lo stile dei migliori negozi e dei bordelli di lusso: la clientela è qui per comprare; se non la tratti bene, se la fai sentire a disagio, cambia locale o rete. Vada quindi per la bellezza, l'eleganza di vestiti e acconciature, la voce carezzevole, e bando a ogni dettaglio che possa minimamente disturbare il cliente televisivo. Non riesco invece a rassegnarmi ai sorrisi. Non la generica letizia, dico proprio il sorriso, quel preciso movimento della bocca che esprime o finge un preciso gradimento. L'annunciatrice legge i programmi della giornata: notiziari, spettacoli, sport, previsioni metereologiche, cartoni animati, tribune politiche, giochi a premi, musica, film, rubriche culturali ecc. Un affare noiosetto, non c'è dubbio. Che però non lo diventa meno per il fatto che l'annunciatrice scocchi un bel sorriso più o meno ogni cinque secondi. D'altra parte, questo ritmo resta invariato anche per gli annunci brevi o brevissimi. Si badi: non è che il sorriso, come sarebbe naturale, accompagni l'annuncio del film comico, lo spettacolo leggero, il programma per i ragazzi. O al contrario privilegi i programmi più seri o meno accattivanti, dal concerto di musica classica al servizio sul cancro, dal film di Straub all'intervista a Romano Prodi, allo scopo di sdrammatizzare, disinibire o semplicemente chiedere scusa. A favore di questa ipotesi giocava il fatto che le prime occasioni in cui il fenomeno aveva fermato la mia attenzione erano stati i cenni biografici sul Santo del giorno letti dalla consueta annunciatrice impeccabilmente seduttiva, e i Santi in genere non hanno mai fatto una vita allegra: nato nel I secolo a Vattelapesca, figlio 36 Biblioteca Gino Bianco

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