e Nuvolari è certamente tra questi. Mitico è per l'appunto ciò che è unico, senza paragone: misurarlo equivale a smitizzarlo. Tanto più se il paragone è grottescamente incongruo, come se per rinfrescare la gloria di Meazza e della Garbo si spendessero i nomi, che so, di Altobelli e di Ornella Muti. Ma non c'è versi: la formula sacramentale per cui il passato si vende purché lo si assimili al presente, non può conoscere eccezioni (un'altra categoria, l'eccezione, che sta scomparendo dai processi mentali). Pure, dobbiamo limitarci a rilevare come la pimpante scemenza dei pubblicitari non arrivi a capire che, in certi casi, il demone dell'attualizzazione può diventare controproducente. Quando invece l'industria culturale vorrà vendere personaggi più famosi che popolari, il richiamo a valori attuali si rivelerà conveniente, per cui dobbiamo esser preparati all'eventualità di sentir proclamare Amundsen « l'Ambrogio Fogar degli anni Dieci», Daumier « il Forattini della Francia di Luigi Filippo», Schopenhauer « l'Emanuele Severino dell'Ottocento». « Credi in Dio? » « No, al 90%. » Anche nelle cose del cosiddetto spirito si dovrebbe adottare il criterio quantitativo-statistico. Credi nell'esistenza della realtà esterna? Sì, al 60%, al 40% sono invece idealista. Marxista? Part-time. Apocalittico o integrato? Fiftyfifty. Gli è rimasta stampata sulla faccia, indelebile, quella smorfia servile degli anni di apprendistato, quando, per salire di posizione, hanno dovuto mangiare, sorridendo, un bel po' di merda. Ora comandano e fanno mangiar merda agli altri. Ma è molto raro che agiscano per rivalsa. Ne hanno mangiata tanta che non distinguono più i sapori. La merda gli piace. 32 Biblioteca Gino Bianco
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