rolacce e espressioni di compatimento per il cattivo stato del mio sistema nervoso. Ma il sogno va molto al di là di questo episodio. Tutto è tremendamente mediocre, meschino: l'eros (quella donna), la promessa di lucro (250.000 lire, che poi si riducono a nulla) ... La mia immagine che esce dal sogno è deprimente: sono un impostore, un retore, uno che finge superiorità morale, un disonesto che casca subito nella trappola di pretendere denaro che non gli spetta ... Il bambino non è disposto a rinunciare al suo gelato, ghiacciolo, sacchetto di patatine quotidiano, per un regalo settimanale o mensile di valore equivalente alla somma delle piccole somme risparmiate. Né il povero diavolo qmbierebbe mai la sua pessima bottiglia con un bicchiere di vino buono. Nessuno accetterebbe di guardare la televisione un'ora di meno al giorno, in cambio di spettacoli e servizi migliori. Nessuno vorrebbe i giornali e le riviste ridotti a un quarto, a un decimo del loro volume cartaceo, in cambio di notizie più precise, opinioni sintetiche, risparmiandosi ripetizioni, confusioni, refusi ... Un Nader che facesse sul serio verrebbe linciato: la « difesa del consumatore » è una contraddizione in termini. Il consumatore non sa che farsene della qualità: vuole quantità e varietà. Aborre le pause, ogni vuoto va riempito, ogni spazio stipato. Ogni cosa deve avere un prezzo. Il mondo che sogna è un immenso supermercato del quale non si stancherebbe mai di percorrere e ripercorrere le corsie. Sempre più merce. Benvenuto quindi anche l'articolo « difesa del consumatore ». Guardo dalla finestra i movimenti di un gruppo di ragazzi davanti al bar sottostante. Arriva un'auto. Si ferma col motore acceso. Due ragazzi, prima appoggiati al muro del bar, si accostano e chiacchierano attraverso i vetri abbassati con i due dentro l'auto. Uno esce 19 Biblioteca Gino Bianco
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