Diario - anno I - n. 1 - giugno 1985

lezzi su persone in vista della nostra città, storie di corna, perversioni, malversazioni, truffe, eredità litigiose, che deliziavano l'odio antiborghese di noi rampolli della borghesia. Sulla gazzetta locale l'annuncio della morte era corredato di fotografia, come fanno i poveri diavoli cui non basta nome e cognome per essere individuati (una volta il soprannome faceva le veci della foto). La foto è di trent'anni fa, tal quale l'avevo conosciuto. Scapolo. L'annunciano la madre vecchissima e una sorella. Sogno in varie fasi. 1. Telefono per prendere appuntamento con l'avv. M. Professionista quotato, M. è una persona sgradevole e a me ostile: non ha mai digerito, da conservatore coerente, che un borghese qual io sono professasse idee di sinistra, e siccome non può negarmi una certa stima intellettuale, tanto più mi detesta. Ho potuto verificare che ha cercato di nuocermi più d'una volta, deliberatamente L'incontro è premurosamente fissato di li a due ore. La questione per la quale mi occorre un parere legale è squisitamente patrimoniale. Con tutti gli avvocati che conosco, ottimi professionisti e per di più amici, ho scelto M., offrendogli io stesso un argomento per confermarlo nel suo giudizio che sono un ipocrita. 2. Mi trovo in un vasto locale, opaco, polveroso e male illuminato, tavoli e sedie, affollato. Potrebbe essere la sala interna di un bar, la sede di un circolo, ma ha soprattutto dell'aula giudiziaria. Atmosfera amministrativa, burocratica, ma senza alcuna solennità. Sto parlando animatamente a un crocchio di persone: « Ma non capite che quanto più la città si espande, tanto maggiore diventa la spesa pubblica per le strade, le scuole, i servizi, insomma le infrastrutture? » E ancora: « L'unica soluzione è non fare più figli. » Pronuncio queste banalità con enfasi crescente, via via che mi rendo conto con angoscia e rancore che, appunto, di banalità si tratta. 3. Stesso ambiente. Vengo avvicinato da una donna, piccola, sui quarant'anni, che mi tratta con esagerata confidenza, mentre la riconosco a stento in un'amica di mia sorella con la quale non ho 17 Biblioteca Gino Bianco

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