donne chiesa mondo - n. 74 - dicembre 2018

DONNE CHIESA MONDO 28 DONNE CHIESA MONDO 29 C ONSACRATE « PER EVANGELICA CONSILIA » Il gusto di Dio di A MEDEO C ENCINI S enza i sensi la fede è ragionamento su Dio, con i sensi è esperienza di Dio. La fede, infatti, implica tutta la vita e la persona, passa attra- verso il corpo e i suoi linguaggi che sono appunto i sensi: sponde del cuore e finestre sull’invisibile. Il gusto è uno di questi. È evidente, poiché abbraccia un campo piuttosto ampio d’esperienze: dal cibo a tutto ciò che in qualche mo- do ci permette di assaporare la vita; ma è pure discreto, visto che non s’impone automaticamente, ma va educato e sviluppato. È materiale e riguarda gli istinti elementari (fame, sete, gola), ma anche spiritua- le , perché si può gustare anche un ideale, o Dio stesso. Anzi, finché non si arriva alla capacità-libertà di gustare Dio la fede è ancora po- vera e superficiale. Già la Scrittura, infatti, adotta questo linguaggio: «I giudizi del Signore sono (…) più dolci del miele e di un favo stillante» ( Salmi 19, 11), mentre a ognuno è rivolto l’invito del salmista: «Gustate e ve- dete com’è buono il Signore» ( Salmi 34, 9). E il Siracide: «Avvicina- tevi a me, voi che mi desiderate, e saziatevi dei miei frutti, perché il ricordo di me è più dolce del miele, il possedermi vale più del favo Così nel nostro immaginario si presentano due correnti della vita. Quella riproduttiva e quella nutrizionale. La corrente riproduttiva ge- nera vita, rappresenta vigoria di forze, è lineare e procede di genera- zione in generazione, di padre in figlio. Secondo alcuni neuro scien- ziati dobbiamo al ripetersi lineare delle lunghe genealogie dei testi sacri l’avere iniziato ad acquisire le facoltà di connessione logica. Dal padre non può che provenire il fi- glio, un terzo è escluso. È esclusiva e deterministica quindi questa via maschile, che però porta vita dove tutte le specie corrono su linee pa- rallele e non possono incrociarsi e mescolarsi. C’è poi la linea nutrizio- nale. È inclusiva la nutrizione, la corrente dove tutte le vite entrano una nell’altra divenendo reciproca- mente cibo nelle catene trofiche. È cedevole generosità dell’offerta. Co- me la riproduzione parte dall’esclu- sione per generare vita, così l’ali- mentazione presuppone la morte per unire tutto in tutto. L’alimentazione è gentilezza del sacrificio, come ricordano i riti di ringraziamento di tutte le mense ed è corrente femminile. Per quanto oggi la nutrizione sia occultata da finti chilometri zero, dalla cultura dello scarto e dal marcio degli abu- si, per quanto sia contesa da deter- ministiche strutture lineari di com- mercio solo a parole libere e sia ben rappresentata da cuochi “maschi al- fa”, l’alimentazione trova sempre fondamenta nel nostro femminile che la serba e la propaga. Ecco, alle filiere esclusive, che all’agricoltore e al consumatore sot- traggono identità, dignità e valore, io preferisco la circolarità inclusiva, che accoglie e dispensa il cibo in un patto tra chi lo produce e chi se ne nutre. Una scelta urgente per vincere la lotta allo sterminio per fame, su cui va chiamato ora il mondo a raccolta, affinché possa essere raccolto. Vittorio Accornero illustrazione per la raccolta «Grimm 50 novelle» (Hoepli, Milano 1952)

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