donne chiesa mondo - n. 74 - dicembre 2018

DONNE CHIESA MONDO 18 DONNE CHIESA MONDO 19 Finché, nella seconda metà dell’Ottocento, il proprietario e oste Vin- cenzo inventa per i giorni di festa un piatto nuovo, che rompe gli schemi e darà origine a leggende e conflitti: fettuccine impastate in casa, ben condite con un ragù arricchito da profumi misteriosi e “blindate” con fette di prosciutto prima di essere passate in forno. Nasce un timballo che Vincenzo chiamerà “alla Bonifacio”, il papa più famoso della città. Il piatto ha un gran successo e la sua ricetta è tramandata di padre in figlia con rispetto e oculatezza: saranno le donne della famiglia a trascriverne dosi e ingredienti nei loro ricettari, avendo cura di non completare mai la descrizione e lasciando a un segreto svelato solo a voce la possibilità di cucinarlo secondo la tradizione familiare. Passano gli anni e le cose cambiano in molte direzioni. Negli ulti- mi decenni del Novecento sono le donne della famiglia a gestire il ri- storante, finché anche l’ultima si spegne, non senza aver confidato il segreto di Bonifacio ai due figli maschi. È così che un nuovo Vincen- zo risponde a un richiamo irresistibile e smette di girare il mondo per entrare in cucina a preparare il timballo. «È stato come se l’aves- si sempre fatto», racconta. E racconta dello spirito dell’antica sapienza familiare che aleggia benevolo nei locali, proteggendolo e ispirandolo. Così ora tutti i fili sono riannodati e sulle pareti della sala sono af- fiancate le vecchie foto di famiglia e nuove composizioni, in cui volti e pose dell’ultima generazione si sovrappongono a quelli di bisnonni e prozie. Ma le cose cambiano in molte direzioni. Nell’epoca della rete e dell’informazione globale il timballo alla Bonifacio diventa una pic- cola star della gastronomia internazionale, oggetto di tesi di laurea e di articoli su varie riviste. Cominciano a essere parecchi i cuochi e i ristoranti che mettono il piatto nel menu dichiarandosene anche in- ventori, mentre su internet circolano innumerevoli ricette variamente elaborate, tutte chiamate con il fatidico nome. E allora, l’ultima innovazione. Nel 2016 Vincenzo decide di porre fine a tanta confusione e di restituire ufficialmente al bisnonno l’ono- re della sua creazione. Il marchio del Timballo alla Bonifacio viene registrato e depositato: nessuno tranne il ristorante di Anagni potrà chiamare “alla Bonifacio” timballi che si discostano comunque dalla ricetta originaria e segreta, e nessuno potrà inserirli con questo nome nel proprio menu. È la prima volta, dice Vincenzo, che questo acca- de, e nella sua voce risuona l’orgoglio per la sapienza dei suoi ante- nati e per il suo piatto della domenica protetto da copyright. so Fiuggi, Roma e altri centri dello Stato pontificio. Una sola fami- glia acquisì proprietà ed esercizio dei locali — sala da pranzo al piano terra, ampi cameroni comuni per dormire al primo piano — e ne tra- mandò la gestione di generazione in generazione, saziando concitta- dini e forestieri con le pietanze tipiche della tradizione anagnina. che sta pubblicando una serie di ritratti di figure ignorate dalle cronache (e dai necrologi del quotidiano statunitense) ai libri italiani per bambini (alcuni strepitosi, come Vite straordinarie , Inail 2018), quel passato orfano di nomi e volti femminili si sta lentamente ricucendo. Nel luglio scorso, ad esempio, è nata la collana editoriale Mnemosine, ideata dalla docente universitaria e scrittrice Simonetta Ronco, pubblicata dall’editore Licosia, con un comitato scientifico tutto al femminile. Lo scopo è di far conoscere donne del passato o contemporanee nei più disparati campi attraverso biografie, autobiografie e saggi. Il libro pilota, firmato da Ronco e dedicato a Giuditta Sidoli, verrà presentato il 12 dicembre. L’impegno delle suore cattoliche indonesiane «Siamo consapevoli del pluralismo culturale e religioso esistente nel paese e con determinazione vogliamo vivere all’insegna del valore della compassione»: così scrive l’Associazione delle >> 21 >> 15 John Tenniel illustrazione per «Alice nel paese delle meraviglie» (edizione del 1890)

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