donne chiesa mondo - n. 74 - dicembre 2018
DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 padre è anche fondatore di una piccola setta protestante. Le due fi- glie sono per lui «il suo braccio destro e il suo braccio sinistro». Le loro tre esistenze si svolgono secondo i loro principi di vita: servire, accogliere, pregare e amare. Le due sorelle hanno scelto, nonostante le proposte di matrimonio e di carriera, di restare nel loro villaggio accanto al padre, anche dopo la sua morte. La loro scelta di vita è semplice: servire i poveri, nutrirli, accogliere i membri della setta del padre e donare la parola, “il verbo”. Sono belle di quella bellezza che rivela la loro bontà di cuore: la porta della loro casa resterà sem- pre aperta a quanti giungeranno da vicino o da lontano. Altri tre personaggi si confronteranno con questa vita evangelica. Prima di tutto l’ussaro, Lorens, che soggiornerà tre mesi non lontano dal villaggio delle due sorelle. S’innamora di Martina, davanti a una brocca di latte. Assiste alle riunioni del pastore con la setta e, di fronte a ciò che gli sembra irraggiungibile, ossia la grazia personifica- ta da Martina, sceglie la carriera brillante e ritorna alla sua vita di uf- ficiale. Poi arriva Achille Papin, cantante lirico, che s’innamora della voce (o della via) di Filippa. Le insegna a cantare perché, a suo pare- re, lei è una stella. Filippa stessa chiederà al padre di congedare quell’uomo troppo invadente. E infine, durante un temporale che as- somiglia a un diluvio, arriva Babette. Il pastore è morto e sono le due sorelle ad accoglierla al loro servizio, gratuitamente, perché per Babette ciò che conta è restare e vivere. Se viene respinta, muore, di- ce loro. E Babette ci condurrà su una via di salvezza: il suo rapporto con gli altri è commovente e tutto quello che prepara è delizioso. Lei fa del suo quotidiano un dono discreto, gratuito e inteso. E, senza che nulla faccia presagire tale dono, arriva la grazia: vince una grossa somma alla lotteria. Ne farà un dono traboccante di generosità: per festeggiare il centenario della nascita del pastore, offre alle due sorel- le il pranzo per gli undici membri restanti della setta che, con il pas- sare del tempo, sono diventati “rancidi”, amari e aspri. Nel corso della festa assistiamo a quello che potrebbe essere il banchetto nuziale che ci attende nell’eternità. Babette, che un tempo era “la” prestigiosa chef del Café Anglais a Parigi, preparerà con tut- to il corpo e con tutta l’anima un banchetto da re e da regine. All’ul- timo momento vi parteciperà anche l’ussaro, diventato nel frattempo generale; sarà lui il dodicesimo invitato. Allora quel pranzo si trasfor- ma nell’arca della salvezza e quel banchetto diviene il luogo della ri- conciliazione: i palati degustano e le lingue si sciolgono. Il generale Lorens gode, assapora, degusta e rende grazie per la grazia che gli viene fatta perché questa, dice lui, «si dona e non det- attività, non hanno chi le sostituisca, a differenza di quel che accade con i sacerdoti che, con l’assenso del loro vescovo, per i giorni delle gare si fanno sostituire da un vice». Una suora che corre per Athletica vaticana Continuano le imprese di Athletica vaticana, la rappresentativa podistica formata da monsignori, guardie svizzere e dipendenti della Santa Sede, della quale, sebbene minoritarie, fanno parte anche le donne. Da novembre, però, c’è un nuovo ingresso: si tratta della francese Marie- Théo Puybareau, suora della congregazione romana di San Domenico, prima religiosa a entrare nelle fila di Athletica vaticana, che l’ha scoperta, convinta e arruolata. Ridare voce alle donne dimenticate Almeno nei paesi occidentali, è oggi finalmente un atteggiamento molto diffuso andare alla riscoperta delle donne dimenticate del passato. Dal «New York Times», >> 19 >> 12
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