donne chiesa mondo - n. 73 - novembre 2018

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 c’era stata nessuna restrizione di età per l’ammissione delle vedove, ma da quanto segue, si evince che l’esperienza non aveva dato dei buoni risultati. Per le vedove giovani, si raccomandano vivamente le seconde nozze, perché non avendo nulla da fare, si abituano ad an- dare nelle case, sia pure per il loro ministero, parlando di ciò che non conviene e seminando discordie nella comunità ( 1 Timoteo 5, 13). Terzo, le vedove devono fare una specie di voto, promessa o giura- mento, sia di castità sia di consacrazione davanti alla Chiesa in vista del loro servizio (cfr. 1 Timoteo 5, 12). Quarto, le vedove devono aver avuto soltanto un solo marito; lo stesso vale per il vescovo e il diaco- no: possono essere sposati soltanto una volta. Quinto, come i vesco- vi, le vedove devono avere praticato l’ospitalità (cfr. 1 Timoteo 3, 2; 5, 10; Tito 1, 8), oltre ad aver esercitato altre opere di carità. Ad esem- pio, «lavare i piedi ai santi», cioè ai cristiani (cfr. Giovanni 13, 2-17), ospitandoli nelle loro case, dove molto probabilmente si riuniva la comunità cristiana, soccorrere gli afflitti e in modo particolare altre vedove e orfani bisognosi. Non ci sono dubbi riguardo questi requisiti. Non è così facile, in- vece, determinare in che cosa consistesse esattamente il ministero del- le vedove catalogate o canoniche. Ad ogni modo, dall’informazione ricavata da 1 Timoteo e dalle altre due lettere pastorali ( 2 Timoteo e Ti- to ), si può tentare di definire la loro funzione all’interno della Chiesa. Nelle suddette lettere, alle donne, e probabilmente anche alle vedove, essere aiutate dai loro parenti: «Se una vedova ha figli o nipoti, essi imparino prima ad adempiere i loro doveri verso quelli della propria famiglia e a contraccambiare i loro genitori; questa infatti è cosa gra- dita a Dio» ( 1 Timoteo 5, 4), una esortazione questa che riecheggia il quarto comandamento. In secondo luogo, quelle che non hanno nes- sun mezzo di sussistenza, perché sono abbandonate e non hanno fa- miglia, e di conseguenza richiedono l’aiuto della Chiesa. Sull’esem- pio della profetessa Anna che «notte e giorno serviva Dio con digiu- ni e preghiere» ( Luca 2, 37), esse pregano continuamente e pongono la loro fiducia soltanto nel Signore. Secondo le parole dell’autore: «Colei che è veramente vedova ed è rimasta sola, ha messo la speran- za in Dio e si consacra all’orazione e alla preghiera giorno e notte» ( 1 Timoteo 5, 5). In terzo luogo, quelle che ricevono un incarico co- munitario, dopo essere state riconosciute adatte attraverso una serie di requisiti. In questo modo, acquistano il diritto di essere sostenute dalla Chiesa ( 1 Timoteo 5, 9-15). Parliamo adesso dei criteri di ammissione nell’ordine delle vedove. Quali sono questi criteri? Primo, le vedove non devono avere meno di sessant’anni ( 1 Timoteo 5, 9). Secondo, è vietato iscrivere le vedove giovani, cioè quelle che non hanno raggiunto la menopausa, perché potrebbero volersi sposare di nuovo e, se lo fanno, «si attirano così un giudizio di condanna, perché infedeli al loro primo impegno» ( 1 Timoteo 5, 12). Il testo lascia intendere che fino a quel momento non «Paolo consegna le lettere a Timoteo» (mosaico del duomo di Monreale, particolare) A pagina 34 Maestro della passione di Darmstadt, «Resurrezione del figlio della vedova di Nain» (particolare)

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