donne chiesa mondo - n. 73 - novembre 2018

DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 ne di traduzione culturale. ‘Abduh riconosce il valore della pittura e della scultura da un lato come «patrimonio», vale a dire come com- ponente essenziale per la creazione di una memoria e un’identità na- zionale, e dall’altro come parte di un’estetica che continua a ruotare intorno alla parola. Da un punto di vista retorico, le immagini sono “utili” perché esprimono meglio delle parole i significati che queste trasmettono, ma sono pur sempre al servizio delle parole, come le miniature dei testi scientifici o letterari. In ultima analisi, suggerisce ‘Abduh, ogni arabo di buona cultura può riconoscere che il patrimo- nio artistico ha una funzione comparabile a quella della tradizione letteraria, e può apprezzare il valore della pittura perché conosce il valore cognitivo dell’immaginazione e l’efficacia del linguaggio figu- rato. L’altra traduzione culturale che ‘Abduh propone è la corrispon- denza fra l’idolatria, il culto dei santi cristiani e il culto dei santi mu- sulmani, che alla sua epoca era ancora il cuore pulsante della religio- sità musulmana. Così come è influenzato dal positivismo nella sua concezione utilitaristica dell’arte, ‘Abduh è influenzato dal protestan- tesimo nella sua condanna del culto dei santi. Da questo punto di vi- sta, il suo testo — che pubblichiamo di seguito — promuove e accom- pagna non solo la nascita di correnti artistiche di ispirazione europea, ma la rinascita della versione islamica dell’iconoclastia. Utilità e statuto legale delle sculture I siciliani conservano con cura straordinaria le immagini disegnate sulla carta e i tessuti, come accade, in misura ben maggiore, nei mu- sei di più grandi nazioni. Questi certificano la datazione e l’attribu- zione dei dipinti, e competono per assicurarsene il possesso con tan- to accanimento che certi musei sono pronti a pagare cifre esorbitanti per un solo disegno di Raffaello. La cosa davvero degna di nota non è però il costo dei dipinti, ma il fatto che gli stati competano fra loro per acquisirli perché considerano i capolavori della pittura il lascito più prezioso che le generazioni passate hanno lasciato alle nuove. Lo stesso vale per le statue. In questo caso, il valore delle opere, e la ge- losa sollecitudine che suscitano nei popoli, è tanto maggiore quanto più sono antiche. Se vuoi capire il perché di tutto questo, basta che tu rifletta sul motivo per cui i tuoi antenati hanno preservato la poesia custoden- dola nei loro archivi, cioè i canzonieri, e sul motivo per cui i nostri antichi, Dio li abbia in gloria, hanno messo ogni impegno nel trascri- vere, raccogliere e ordinare la più antica poesia araba, risalente all’era preislamica. Per lo stesso motivo, questi popoli si preoccupano di di polemiche: inseriti sotto il nome maid.recruitment , alcuni annunci offrivano i servizi di diverse collaboratrici, altri invece indicavano che le domestiche erano già state “vendute”. Per le dure reazioni che hanno scatenato, le inserzioni sono state subito rimosse. Il ministero del lavoro ha dichiarato di aver presentato un totale di 243 denunce alla compagnia e al dipendente responsabile degli annunci. La licenza dell’agenzia di lavoro è già stata sospesa. Il podio femminile di Athletica Vaticana Sebbene siano minoritarie, le donne che fanno parte di Athletica Vaticana (la rappresentativa podistica formata da monsignori, guardie svizzere e dipendenti della Santa Sede) stanno dando ottima prova di sé. Un esempio? Lo scorso 23 settembre, due di loro, Sara Carnicelli e Michela Ciprietti, sono salite sul podio, rispettivamente come seconda e terza, della Via pacis, la mezza maratona interreligiosa che ha attraversato Roma. Le donne del Vaticano corrono veloci. >> 18 Muhammad ‘Abduh e le immagini di S AMUELA P AGANI «U na gioia per l’anima e un piacere per i sensi»: così Muhammad ‘Abduh definiva la pittura in un capi- tolo della sua Relazione di viaggio in Sicilia , pubbli- cata per la prima volta a puntate nel 1903 su una ri- vista egiziana diffusa in tutto il mondo islamico. ‘Abduh era a quel tempo il Gran Mufti d’Egitto e la stella del riformismo musulmano. Il viaggio in Si- cilia gli offre un’occasione per riflettere non solo sul rapporto fra islam e occidente, ma anche su quello fra il passato e il presente degli arabi. Nella corri- spondenza tradotta in questo articolo, l’autore argomenta a favore dell’«utilità» delle immagini e della loro legalità nell’islam. Nel mon- do islamico, questo testo è ancora oggi un riferimento per chi difen- de le arti visive e il patrimonio artistico dagli attacchi delle correnti islamiste. Ancor più che per la sua attualità, è però interessante per gli aspetti che lo legano al suo tempo e per la sua originale operazio- U N TESTO DI RIFERIMENTO PER L ’ ISLAM

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