donne chiesa mondo - n. 72 - ottobre 2018

DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 lo formale-ufficiale — come equivalente latino del termine greco — in- dica un uso consolidato nella lingua. Così, sulla base di 1 Timoteo 3, 11, si può pensare a diaconi donna istituzionalizzati nel territorio di missione paolino tra la fine del I e l’inizio del II secolo. Nella letteratura epistolare neotestamentaria, pe- rò, i compiti di diaconi e diaconesse, forse anche per la varietà di ca- rismi e “servizi” (cfr. 1 Corinzi 12, 5), sono tratteggiati solo in modo molto schematico, e anche le rigide distinzioni tra “ministero” ufficia- le e “servizio” non ufficiale ancora non sono contemplate a fondo. Il fatto che però in 1 Timoteo 3, 11 le diaconesse vengano menzio- nate solo di sfuggita, all’ombra dei loro colleghi uomini, in una breve indicazione come riflesso di una prassi esistente, segue la falsariga della lettera, che emerge in particolare in 2, 11-15: «La donna impari in silenzio, con tutta sottomissione. Non concedo a nessuna donna di insegnare» (è invece richiesta una particolare attitudine all’insegna- mento per l’ epìskopos in 3, 2). Le affermazioni prescrittive in 1 Timoteo 2 alludono a una limitazione dell’autorità docente delle donne (espressamente nel versetto 12). L’inserimento del catalogo dei requi- siti di 3, 2-11 — che probabilmente risale a uno schema tradizionale tramandato — in un quadro redazionale che riflette con maggior for- za la prospettiva dell’istanza autoriale, potrebbe spiegare le ambigui- tà del posto delle donne nel versetto 11. Accanto agli stereotipi tradi- zionali nei testi normativi — similmente a quanto avviene, per esem- pio, negli autori romani contemporanei — emergono comunque noti- zie sull’effettiva presenza e autorità di donne: la realtà della comunità è più complessa e inclusiva di quanto non suggeriscano a un primo sguardo le affermazioni restrittive. Della partecipazione di donne nel- le comunità paoline, per esempio, esistono varie testimonianze sparse nel corpus Paulinum . Infine, alcune indicazioni possono dimostrare in modo sintetico che nel primo cristianesimo 1 Timoteo 3, 11 era recepito nel senso di donne diacono. Così, per esempio, Giovanni Crisostomo, che è vis- suto nella seconda metà del IV secolo, nell’omelia 11 su 1 Timoteo 3, nella citazione del versetto 11 sulle “donne” aggiunge espressamente che s’intendono le diaconesse (laddove utilizza la forma plurale ma- schile). Egli commenta in proposito: «Alcuni sostengono che ciò sia detto semplicemente delle donne, ma non è [così]: infatti, perché tra quanto detto dovrebbe voler buttare lì qualcosa sulle donne? Piutto- sto parla delle [donne], che detengono la dignità della diakonìa (in greco, participio femminile)». Riguardo al requisito della monogamia nel versetto 12, Giovanni Crisostomo afferma: «A questo proposito è opportuno che sia detto anche delle donne [come] diaconi / donne

RkJQdWJsaXNoZXIy