donne chiesa mondo - n. 72 - ottobre 2018

DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 guardata con sospetto dopo il suo ritorno nei testi del concilio, riac- quista ora tutto il suo peso e la sua impellenza. Ed è proprio questa realtà teologica che papa Francesco ritiene di dover ricordare oggi con urgenza, perché è l’esatto antidoto al veleno del clericalismo che sta dietro gli abusi criminali del potere. Questa diagnosi, che punta alla fonte dei drammi attuali, alla re- sponsabilità di un’autorità deviata in una istituzione ecclesiastica prioritariamente maschile, porta a vedere nelle donne, in seno al «popolo di Dio», le prime interessate dall’appello del Papa a reagire. Sono loro in effetti le prime a sapere che cosa sono gli abusi del po- tere ecclesiale. Religiose o meno, conoscono fin troppo bene lo sguardo altezzoso, condiscendente, sprezzante rivolto loro, l’obbe- dienza imposta da uomini che serbano gelosamente per sé il prestigio del sapere e l’autorità della decisione. È un’esperienza che fanno ogni giorno. Un’esperienza che conferma la memoria collettiva di una parola che ha preteso di controllare la loro coscienza e il loro corpo e che ha sempre preferito parlare al posto loro, piuttosto che ascoltarle. Certo ci sono, al margine, donne pronte ad adottare atteggiamenti clericali. Certo ci sono, in alcune comunità, personalità femminili predatrici, capaci di rovinare vite così come fanno gli uomini perver- si. Ma, nella maggior parte dei casi, le donne hanno un rapporto di- verso con il potere. Un certo senso femminile della libertà le affranca da quell’ossessione per il potere che tormenta tanti uomini. Hanno una buona capacità di considerare con divertito distacco il gioco ma- schile dei titoli, degli onori, dei colori dei copricapi, nell’istituzione ecclesiale. Sono in generale più interessate alle sorprese della vita, ai suoi appelli e ai suoi imprevisti, piuttosto che ai progetti di carriera. E, senza mettersi in mostra, fin dall’inizio del Vangelo, seguono Cri- sto gratuitamente, con affetto incondizionato. Tutto ciò conferisce lo- ro un ruolo insostituibile nella congiuntura attuale, in cui per la Chiesa si tratta di ritrovare un’intelligenza realmente evangelica del potere come servizio. Tutto ciò a patto però che una tradizionale dif- fidenza clericale conceda alle donne quell’attenzione e quella consi- derazione che finora sono state negate loro. E anche a patto che l’ec- clesiologia non sia più solo pensata, formulata e messa in atto da uo- mini, che sono quasi sempre chierici. Poiché, anche accreditando loro la retta volontà di conoscere la Chiesa secondo Cristo, è impossibile evitare il filtro di una visione maschile addotta da uomini celibi, edu- cati nell’idea della preminenza del sacerdozio ministeriale, che li le- gittima nel temibile potere di avere diritti particolari sugli altri. Da qui la pressante necessità d’integrare oggi l’intelligenza che le donne appena dato il benvenuto a un nuovo membro del suo personale, Claudia Giampietro, laica dottoranda in diritto canonico presso la Pontificia Università San Tommaso d’Aquino e International Fellow al King Abdullah bin Abdulaziz International Centre for Interreligious and Intercultural Dialogue. Dopo aver incontrato tante religiose che, in modi diversi, hanno contribuito alla sua crescita umana, culturale e spirituale, Giampietro — che ricopre il ruolo di assistente alla formazione — ha deciso di lavorare alla Uisg per contribuire alla promozione della vita consacrata nel mondo, specie nel campo della formazione. Intanto, qualche giorno fa, l’account twitter della Uisg ha comunicato di aver realizzato per la prima volta una riunione online tra delegate di tutto il mondo utilizzando la stanza multimediale della sede centrale di Roma: «È veramente un momento speciale per noi». Le donne di Amatrice Annarita Gianni, che ai tempi del sisma aveva 19 anni, ha >> 19 >> 12

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