donne chiesa mondo - n. 71 - settembre 2018
DONNE CHIESA MONDO 36 DONNE CHIESA MONDO 37 rano nel Signore», la spiegazione più plausibile del perché Paolo le menzioni insieme è il loro «faticare» comune «nel Signore». Che fossero sorelle, amiche schiave, forse affrancate insieme, o che si fossero incontrate in altro modo, rimarrà oggetto di speculazione. L’importante è che, ai tempi in cui Paolo stava scrivendo la lettera ai Romani, ossia tra il 55 e il 57, Trifena e Trifosa si trovavano entrambe a Roma come collaboratrici nel servizio del Vangelo. In 1 Corinzi 9, 5 Paolo dà per scontato che i missionari hanno il diritto di essere accompagnati dalla propria moglie credente («che sia una sorella in fede»). Paolo non era sposato ma aveva collaboratori molto stretti, alcuni dei quali, come Timoteo, sono citati anche come coautori di alcune sue lettere. Siamo abituati a coppie di sposi mis- sionari come Prisca e Aquila, ma in realtà la collaborazione nel pro- clamare il Vangelo includeva anche coppie di soli uomini o sole don- ne. Secondo gli evangelisti già Gesù inviava i suoi discepoli a due a due (cfr. Marco 6, 6-7; Luca 10, 1). È anche possibile che, dietro i rac- conti attorno a Marta e Maria (cfr. Luca 10, 38-42; Giovanni 11, 1 e 12,19), ci sia una tradizione su una prima coppia missionaria cristia- na. Nella comunità fondata da Paolo, Evodia e Sintiche sono un esempio di una simile collaborazione al servizio del Vangelo (cfr. Fi- secondo gli Atti degli apostoli , Aquila era un «ebreo del Ponto»; di conseguenza, non possiamo essere certi che, a parte Andronico, Giu- nia ed Erodione, le altre persone menzionate in questo testo siano gentili. La lettera ai Romani, come tutte le altre lettere di Paolo, fu scritta in greco, e noi sappiamo che la lingua della cristianità romana nei primi due secoli rimase fondamentalmente il greco. Ciò fu in par- te dovuto al fatto che molti seguaci di Cristo a Roma in quel perio- do erano residenti di origine non romana. La maggior parte delle persone citate in Romani 16 era probabilmente originaria dell’oriente, il che vale anche per Trifena e Trifosa. Che relazione c’era tra queste due donne? Alcuni commentatori le considerano sorelle, visto che i loro nomi hanno la stessa radice. Altri pensano che non ci sia alcun legame tra loro e Paolo le menziona in- sieme solo perché i loro nomi si somigliano. Quest’ultima ipotesi è piuttosto inverosimile, visto che in tutti gli altri casi, quando due persone vengono citate insieme in Romani 16, o sono una coppia mis- sionaria (marito e moglie, secondo Atti degli apostoli 18, 2), come Pri- sca e Aquila, o sono parenti, come Rufo e sua madre o Nereo e sua sorella (che forse hanno anche lavorato insieme in una delle prime comunità cristiane, ma possiamo fare solo congetture al riguardo). Visto che Trifena e Trifosa sono presentate come persone che «lavo-
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