donne chiesa mondo - n. 70 - luglio 2018
DONNE CHIESA MONDO 6 DONNE CHIESA MONDO 7 non nel senso di una vita esente da fatiche, crisi e contraddizioni, ma beata in quanto Gesù aveva una ragione per cui valeva la pena spen- dere la vita e dare la vita, fino alla morte: questa la sua gioia, la sua beatitudine. I giovani non sono insensibili, refrattari ai grandi interrogativi dell’esistenza, ma desiderano essere aiutati in questo cammino da adulti affidabili che sappiano accompagnarli senza pretese e senza ac- caparramenti sui cammini che tendono alla pienezza della vita e dell’amore. I NTERVISTA A M ARIANNE D URANO Un desiderio d’impegno continuamente rinviato di M ARIE -L UCILE K UBACKI M arianne Durano è uno dei volti dell’ecologia integrale in Fran- cia. A ventisei anni, la filosofa, madre di due figli, professores- sa in un liceo, ha appena pubblicato il saggio Mon corps ne vous appartient pas , dove invita le donne a riappropriarsi del lo- ro corpo di fronte a progressi tecnici e medici a volte troppo invadenti. Per le giovani donne di oggi costruire un progetto di vita è più difficile di quanto lo è stato per le loro madri? Per me il problema sta nel concetto stesso di “progetto di vita”, in quanto sottintende che la vita sia qualcosa da progettare in base a un piano da realizzare, alla stessa stregua di un piano di pro- duzione in un’impresa che risponde a un capitolato d’oneri. Se si concepisce il matrimonio come un progetto, vuol dire che s’immagi- na un modello di esistenza, di relazione, di concatenazione di eventi che, se non si svolgeranno come previsto, verranno vissuti come un fallimento. Ciò mi sembra in contraddizione con la nozione d’impe- gno. Quando ci si impegna, lo si fa verso e contro tutto, quali che
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