donne chiesa mondo - n. 70 - luglio 2018

DONNE CHIESA MONDO 24 DONNE CHIESA MONDO 25 Un’ulteriore caratteristica significativa sull’uso dei verbi è che le ragazze dimostrano di utilizzare forme verbali al futuro in quantità decisamente maggiore che i ragazzi: nei testi delle alunne si contano 39 verbi coniugati al tempo futuro, mentre in quelli degli alunni i verbi al futuro sono 4. Se la costruzione sintattica dei ragazzi si presenta generalmente composta seguendo una logica lineare, con un numero limitato di proposizioni, con frasi semplici e con segni di punteggiatura frequen- ti, quella delle ragazze si espande in tutte le direzioni, sovrabbonda di subordinate, le coordinate sono spesso ridondanti, i segni di pun- teggiatura scarsi. Nei testi maschili in definitiva prevalgono di gran lunga le sequenze narrative, in una prosa asciutta e in un linguaggio figurato quasi inesistente. Pur mancando in generale le descrizioni complesse e dettagliate di ambienti e paesaggi, le azioni risultano sempre ben situate nel tempo e nello spazio. Le pagine di diario del- le ragazze sono decisamente più ampie, con lunghe sequenze descrit- tive e riflessive. Le prime, anche quelle in cui l’aggettivazione è più grossolana, sono comunque ricche di dettagli, si direbbe panorami- che, a volte con elencazione di oggetti e considerazioni personali da cui emerge con forza la dimensione soggettiva. Particolare spazio tro- vano nei diari femminili le descrizioni delle relazioni con gli altri. Se i ragazzi segnalano semplicemente l’esistenza del migliore amico, le ragazze descrivono le dinamiche di rapporto. Dall’analisi dei testi autobiografici emerge una capacità maggiore nelle ragazze di esprimere la propria interiorità, concetti astratti lega- ti alla dimensione psichica e relazionale, una percezione del tempo in forma ciclica, una forte proiezione nel futuro, accentuazione alle sug- gestioni visive. La scrittura è complessa, ricca, creativa e a volte im- prevedibile. Nei ragazzi invece una maggiore tendenza a esprimere competiti- vità, corporeità, azione e attività fisica, concretezza, linearità del tem- po, nessi di causa ed effetto, sensi del tatto e del gusto. La scrittura è sintetica ed essenziale, a volte ripetitiva. Con gli alunni e le alunne abbiamo cercato di individuare le moti- vazioni di tali diversità. Rendersi conto degli aspetti positivi e affa- scinanti delle differenze ha contribuito a smussare gli angoli e far ca- dere qualche barriera. Soprattutto il riconoscimento della reciproca diversità, assieme alla constatazione che molte incomprensioni deriva- no da false immagini o aspettative degli uni verso le altre, ha aiutato a superare alcuni ostacoli che impedivano una più serena relazione tra femmine e maschi. Le alunne hanno utilizzato, a seconda delle situazioni: felice/felicis- sima/strafelice (9 volte), contenta , soddisfatta , emozionata , stupita , preoc- cupata , arrabbiata , tranquilla , gentile , sincera , assonnata , pigra . Gli alun- ni sono altrettanto felici/felicissimi/molto felici (12 volte), usano a loro volta l’aggettivo contento/contentissimo/molto contento , ma anche con al- ta frequenza carico/super carico/caricatissimo (6 volte) che emerge co- me una qualità tutta maschile così come teso/tesissimo (5 volte); tro- viamo inoltre insicuro , triste , soddisfatto , pronto , impaziente . Un aggettivo che non compare mai nei testi maschili analizzati, ma che ricorre spesso in quelli femminili è noiosa e noiosissima , con tanto di un noiosissimaaa ; il contesto esprime generalmente un’attesa delusa di novità e una non corrispondenza tra realtà e sogno a occhi aperti, che sembrerebbero più tipicamente femminili. Un tratto distintivo è poi l’uso di aggettivi per indicare i colori: nei testi femminili si trovano dorato , argento , bianco , chiaro , verde , mar- roni , castani , fucsia , rosa confetto , rosso ; in quelli maschili appare solo l’aggettivo bianco . Notiamo ancora che ci sono verbi che ricorrono più di una volta nella scrittura femminile che non compaiono in quella maschile, co- me avvantaggiarsi (inteso nel senso di fare i compiti con anticipo) e ripassare (nel senso di studiare di nuovo), poi assaggiare , ballare , cam- biare , credere (usato come attenuativo), imparare , litigare , preoccuparsi , provare ; così pure le forme amo (3 volte), adoro (5 volte contando an- che uno stra-adoro ) e la locuzione voglio bene non appaiono mai nei testi dei ragazzi, molto reticenti anche con il verbo piacere che trovia- mo 6 volte contro le 17 dei testi femminili (mentre la forma verbale odio è attestata ugualmente in entrambi i gruppi). Più frequenti fra le femmine anche la forma voglio (5 volte contro 1), e i verbi dare (28 contro 7), parlare (15 contro 2), raccontare (10 contro 1). Verbi presenti unicamente nei testi maschili sono allenarsi , combat- tere , costruire , girare/fare un giro , incamminarsi , superare . Si nota quindi una maggiore accentuazione per le femmine su azioni psichiche e mentali, mentre per i maschi su azioni fisiche. Illustrazione di Gianluca Folì

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