donne chiesa mondo - n. 70 - luglio 2018
DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 desiderare una famiglia con due figli, ma poi, a conti fatti, risulta che il numero di figli per donna è attualmente in media 1,34 (uno dei nu- meri più bassi a livello planetario) e che il numero di donne senza fi- gli è in costante aumento (superiore al 20 per cento) con un tasso variabile da paese a paese di nulliparità volontaria e involontaria. Inoltre, il 75 per cento delle donne con un figlio ne pianifica alme- no un altro, ma a una verifica effettuata a distanza di sei anni si sco- pre che solo poco più del 50 per cento ha realizzato questo progetto, mentre il 50 per cento delle restanti con età superiore ai 36 anni ha desistito a causa dell’età. Questi dati sono alla base di due preoccupazioni: la sostenibilità demografica a lungo termine della popolazione e il divario crescente tra fertilità desiderata e ottenuta. La distanza tra fecondità attesa e fecondità realizzata contraddice gli auspici dell’Organizzazione mondiale della santità, che definisce la salute riproduttiva come possibilità di decidere liberamente come e se riprodursi, e per ogni donna può diventare fonte di frustrazione e di stress perché, anche se l’analisi delle cause di infertilità è comples- sa e richiede l’apporto di numerose discipline, con ogni evidenza la posticipazione delle nascite costituisce il fattore prevalente nel deter- minarla. Il progressivo rinvio della maternità ha portato le donne italiane ad avere l’età media al parto più alta d’Europa, 31,8 anni nel 2015, con l’8,6 per cento di madri di età superiore ai 40 anni. La causa principale del declino della fertilità femminile con l’età è rappresentata dalla continua deplezione e dall’invecchiamento dei ga- meti femminili, gli ovociti, che sono già tutti presenti alla nascita e matureranno poi, nella fase fertile della donna, di volta in volta a ogni ciclo mestruale. L’età dell’utero è molto meno importante, ma con l’età aumentano anche il rischio di malattie connesse all’infertili- tà-sterilità, la percentuale di aborti spontanei, le complicazioni gesta- zionali e il rischio di anomalie cromosomiche nell’embrione. Il decli- no della fertilità con l’età della donna, descritto come probabilità di essere sterile, aumenta dal 4,5 per cento a 25 anni, al 12 per cento a 35 anni, al 20 per cento a 38 anni, quindi raggiunge repentinamente il 50 per cento a 41 anni, il 90 per cento a 45 anni e a 50 anni circa virtualmente tutta la popolazione femminile è sterile. Fino agli anni sessanta la maggioranza delle donne aveva il primo figlio tra i 20 e i 30 anni, periodo che oggi è destinato allo studio, al- la formazione, alla ricerca del lavoro, all’avvio di una carriera, tutte attività che hanno consentito un ruolo significativo della donna nel mondo del lavoro, ma entrano in competizione con la maternità, spe- Salvador Dalì «La persistenza della memoria» (1931, particolare)
Made with FlippingBook
RkJQdWJsaXNoZXIy