donne chiesa mondo - n. 69 - giugno 2018

DONNE CHIESA MONDO 4 DONNE CHIESA MONDO 5 delle sante sulle coscienze dei fedeli e l’importanza dei loro santuari nel paesaggio delle città e delle campagne era molto maggiore di quanto non sia ora. Le trasformazioni che hanno investito il mondo islamico contemporaneo coincidono in larga misura con un crepusco- lo dei santi, per riprendere il titolo del libro di James Grehan (2014) sulla religione popolare nella Siria e Palestina ottomane fra il Sette- cento e l’inizio del Novecento. A partire da quest’epoca, nuove divi- sioni territoriali hanno ridisegnato, oltre ai confini politici, la geogra- fia sacra e l’immaginario delle persone. Ai due estremi dell’antico im- pero ottomano, dopo la prima guerra mondiale, i mausolei dei santi sono stati trasformati in musei, come nella Repubblica turca, o com- pletamente rasi al suolo, come in Arabia Saudita. In altri paesi della regione, dove la discontinuità non è stata così brutale, la fede nei santi ha perso influenza sociale e prestigio intellettuale di fronte all’ascesa di ideologie secolariste e fondamentaliste. Il disincanto dei nuovi intellettuali è colto nella sua dimensione drammatica in una novella esemplare dello scrittore egiziano Yahya Haqqi, La lampada di Umm Hâshim , pubblicata nel 1944. La lampada del titolo è quella sospesa sotto la cupola della moschea di Sayyida Zaynab, che domi- na il povero quartiere del Cairo dove vive la famiglia di Ismâ‘îl, for- mata dai genitori e da una cugina orfana. Quando Ismâ‘îl, appena tornato da Londra, dove ha studiato medicina per sette anni, scopre che la madre usa l’olio benedetto della lampada per curare gli occhi Le trasformazioni che hanno investito il mondo islamico contemporaneo coincidono in larga misura con un crepuscolo dei santi che comporta una ulteriore diminuzione del potere degli strati popolari dato che nell’islam la santità è in primo luogo «vox populi» malati della cugina, si precipita furioso nella moschea e distrugge la lampada con una bastonata. Ismâ‘îl compie il suo gesto iconoclasta in nome della “scienza” contro la “superstizione”. Per le nuove lea- dership secolariste, come per i teologi che condannano il culto dei santi, la “superstizione” del popolo è una deviazione dalla verità che dev’essere corretta, se necessario con mezzi violenti. Nel contesto di una modernizzazione dall’alto, il crepuscolo dei santi comporta in effetti una ulteriore diminuzione del potere degli strati popolari, dato che nell’islam la santità è in primo luogo vox po-

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