donne chiesa mondo - n. 68 - maggio 2018
DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 giornata l’ambasciatore Callista L. Gingrich ha conferito a suor Maria Elena Berini, religiosa di Santa Giovanna Antida Thouret, il premio internazionale Women of Courage Award, conferito annualmente dal dipartimento di stato statunitense a donne che si sono distinte per il loro coraggio. Suor Berini, nata nel 1944 a Sondrio, dopo trentacinque anni passati in Ciad (1972-2007) vive ora nella Repubblica Centrafricana, dove svolge il suo impegno pastorale in una zona al confine con il Ciad e il Camerun. Nel settembre del 2017, suor Berini ha accolto nella sua missione di Bocaranga migliaia di persone in fuga dall’attacco delle milizie musulmane Balaka. «Noi non guardiamo alla religione, alla cultura o alla provenienza: noi guardiamo alle persone che hanno bisogno di affetto, di amore e di accoglienza». È stato l’arcivescovo >> 19 treni che solcano le vie dirette a nord. Donne samaritane che si sono trasferite in luoghi di passaggio per andare incontro a quanti sono in cammino. Accanto alle patronas de Amatlán, c’è una comunità reli- giosa che accompagna; e in un centro di accoglienza per migranti le religiose accolgono ogni giorno sessanta, settanta o più persone, dan- do loro un tetto dove, come Maria di Guadalupe, «dimostrano a esse tutto il loro amore», offrendo pane, un tetto, ma soprattutto un ascolto attento alle loro storie e ai loro sogni. Donne che accolgono i deportati, come a Nogales, nel nord del Messico, curando le ferite del deserto, le vesciche del cammino, e so- prattutto il cuore trafitto dalla disperazione per non aver realizzato il proprio sogno e per aver dovuto lasciare la propria famiglia. Donne che s’impegnano a favore dei diritti umani, in processi di giustizia e pace e d’integrità del creato, che mettono in discussione le politiche migratorie, come suor Norma; che fanno udire la loro voce e aprono spazi dove ancora è difficile entrare, sia nella società sia nella Chiesa stessa. Molte di loro sono presenti all’Onu, dove perora- no, giorno dopo giorno, la causa dei poveri e la cura del creato. Du- rante una marcia per la pace in Messico, alla quale erano state invita- te tutte le famiglie messicane, quando la gente vedeva le religiose prendervi parte, diceva loro: «Sorelle, con voi sì troviamo il coraggio di uscire». Donne le cui comunità si trovano in zone dove il traffico di esseri umani e la prostituzione sono molto evidenti, comunità dalle porte aperte per ascoltare, orientare, per occuparsi dell’ecologia dello spiri- to, tanto devastata dal peccato sociale e personale. Nella calle 22 di Bogotá c’è una comunità inserita in un quartiere frequentato da pro- stitute. Insieme a loro ho percorso le vie per salutare le donne che la- vorano lì, che mi hanno detto di guardare sempre negli occhi, perché così si sentono trattate come persone. Donne che non hanno avuto figli biologici ma hanno molti figli dell’anima, che vegliano sui loro sogni, che sono madri e sorelle. Donne che cercano di formare nella costruzione di spazi di vita, che sanno seminare e aiutano gli altri a farlo, che curano terreni, che piantano fiori, che abbelliscono l’ambiente e gli spazi che toccano, che riciclano, riusano, e che generano armonia. Papa Francesco lo ha detto: è la donna a mettere armonia nella vita. Molte di queste donne visitano le carceri, ascoltano i detenuti, vanno dalle loro famiglie, pregano con loro e li aiutano a compiere percorsi di perdono e di riconciliazione. La vita consacrata femminile si sta impegnando a formare reti con- tro la tratta di persone, reti di giustizia e di pace, reti a favore della cura dell’Amazzonia; a riunirsi in comunità inter-congregazionali as- sistendo popolazioni colpite dai terremoti, come le comunità inter- congregazionali ad Haiti, o da inspiegabili incendi, come le comunità che sono appena nate in Cile; donne che non si fermano perché sono meno di prima o perché hanno più anni di prima, ma che con creati- vità cercano la loro forza nella comunione e nell’interrelazione, confi- dando nelle meraviglie che lo Spirito compie quando ci uniamo, quando agiamo a partire dalla comunione. Credo si stiano generando cambiamenti che stanno trasformando il mondo. Perché «molta gente piccola, in molti luoghi piccoli, che fa cose piccole, è capace di trasformare il mondo». Alfredo Vilchis Roque «Las patronas» (2000) >> 25
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