donne chiesa mondo - n. 65 - febbraio 2018

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE e lei pianse per lui, che da Dio si era fatto vitti- ma. Un tale dono si poteva ricambiare solo imi- tando la sua morte. E accolse la sua parola con gioia, perché era ciò che lei sentiva nei suoi rap- porti col mondo. Le madri le affidavano i bam- bini quando era ancora bambina, se qualcuno aveva fame divideva il suo pane, assisteva i ma- lati e li faceva stare allegri. Le veniva così, il do- lore dell’altro diventava il suo, e doveva lenirlo. I genitori si arrabbiavano quando distribuiva i frutti dell’orto, ma lei sorrideva e tutto si illumi- nava, e finivano per sorridere anche loro. I genitori morirono, e lei si mise del tutto al servizio degli altri. Viveva del suo orto. Cantava insieme ai bambini, e i loro canti ingentilivano gli animi. Mite ma ardita, non sopportava le in- giustizie e non si tirava indietro per difendere i deboli: come Gesù. Quando il loro vicino, Am- pelio, il capo del quartiere, pagano fanatico, spadroneggiava e vessava, Apollonia era l’unica che riuscisse a tenergli testa. Ampelio la deside- rava e la odiava. Odiava la sua bocca: non sop- portava il suo sorriso, e le sue parole fiere. Avrebbe voluto spegnere lo scintillio dei suoi denti. Per averla in sua balìa, la chiese in mo- Apollonia la santa del sorriso glie. Ma lei rispose che non poteva sposarsi, perché aveva troppo da fare. C’era sempre qual- cuno che aveva bisogno di lei, e doveva correre. Chi partoriva, chi aveva perso la capretta, o un bambino aveva fatto un brutto sogno — ai mori- bondi non parlava del Cielo ma di lui che stava morendo, lo trattava da vivo fino all’ultimo re- spiro, lo chiamava per nome. Il moribondo si sentiva amato, e moriva in grazia di Dio. Apollonia è la santa delle piccole cose. Non si mosse mai del suo quartiere. Aiutava, e basta. Niente di clamoroso compì, salvo la sua fine. Miracoli uno solo, e piccolo anche quello: la mocciosi, storpi e pezzenti. E stai pure diven- tando brutta. Se avessi sposato me… Sei un ra- mo secco, non hai nemmeno figli tuoi. — Ma ho tutti quelli degli altri, rispose Apol- lonia, e sorrise — e tutto scintillò, e Ampelio ammutolì. — Quel sorriso — pensava — quel sorriso va cancellato per sempre. Come vendicarsi? Non osava ucciderla, era troppo amata dalla gente. Il diavolo gli venne incontro. Cominciò la persecuzione dei cristiani, con l’accusa di avere seminato l’epidemia che si L a prima volta che andai dal dentista, a otto anni, la nonna mi disse non avere paura, Sant’Apollonia ti protegge. Mi mostrò il san- tino di una fanciulla con le tenaglie, e raccontò la sua storia. Duecento anni fa, ad Alessandria d’Egitto, nel quartiere del Faro, si fermò una carovana di mercanti. Quando ri- partì, si era lasciata dietro una bambina dentro una cesta. Dimenticata o abbandonata, fu rac- colta da due ortolani, marito e moglie senza fi- gli, che la presero per un dono del cielo. Lo era. Sorrideva e rideva spesso, anche se il padre le diceva «attenta, il riso è la porta dell’inferno. Una donna rispettabile non deve ridere». Anche la madre la ammoniva «Noi non dobbiamo da- re nell’occhio, perché siamo cristiani, e i nostri vicini tutti pagani. Se qualcuno ci denuncia è la fine». L’imperatore Decio aveva dichiarato il cristia- nesimo un crimine contro lo stato. Nella vita di tutti i giorni, però, pagani e cristiani vivevano in pace. La madre parlò ad Apollonia di Gesù, di B ARBARA A LBERTI Giovan Battista Salvi detto il Sassoferrato «Santa Apollonia» ( XVII secolo) moltiplicazione della pagnotta. Una donna povera con cinque figli le chiese aiuto, e lei impastò una pagnotta dorata. Il pane finì, ma da allora riapparve ogni giorno sul tavolo di quella famiglia. Anche senza miracoli pe- rò, riusciva sempre a sfamare e consolare gli abbandonati. Nella sua dedizione non distin- gueva fra cristiani e pagani, egizi e stranieri, uomini o donne, cattivi o buoni. Ma i suoi preferiti erano i bambini. Insieme cantavano sempre. Apollonia raccontava di Ge- sù, insegnava la misericordia e il coraggio, giocava- no ad acchiappa- rella. Con loro il ri- so era preghiera. Passavano gli anni. Il suo vici- no non le perdo- nava il rifiuto, e si appostava per insultarla. — Guarda co- me ti sei ridotta! Muori di fame, e ti porti dietro una banda di

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