donne chiesa mondo - n. 65 - febbraio 2018

DONNE CHIESA MONDO 16 DONNE CHIESA MONDO 17 Dervishe Hatixhe (1726-1798), originaria di Tirana, era legata all’ordine sufi della Qadiriyya che si diffuse a Tirana nel XVIII secolo. Hatixhe creò una tekke , una sorta di scuola, appartenente alla branca della Qadiriyya di cui faceva parte, che rimontava alla famiglia Hora- sanî-zâde la quale contribuì a diffondere l’ordine nell’Albania centra- le. La santa esercitò a tutti gli effetti le funzioni di Sheikh nella tekke da lei fondata, da cui deriva l’appellativo di Dervishe. Hatixhe soffrì a causa della tirannia del marito ed è particolarmente ricordata per l’assistenza offerta alla popolazione di Tirana durante un’epidemia malarica. Diversi racconti attribuiscono poteri magici ad Hatixhe, ri- tenuta capace di guarire i malati e di compiere gesti di straordinaria benevolenza nei confronti dei bisognosi. La sua tomba, situata in «rrugae Barikadave» nel cuore di Tirana, è meta di numerose donne che la ritengono santa protettrice della città e delle famiglie. La tomba di Hatixhe, come molte altre nel resto dell’Albania, è vi- sitata principalmente da donne in gruppo, sole o accompagnate dai propri giovani figli. Raramente gli uomini si recano presso le tombe; al più alcuni accompagnano le propri mogli, ma rimangono all’ester- no, senza effettuare alcun tipo di preghiera. Le visite presso una türbe prevedono pratiche ben precise, che tut- tavia alcuni non conoscono e, dunque, omettono: si entra scalzi nella stanza delle türbe in cui sono riposte le tombe, facendo ben attenzio- tarchico, l’avvento del pluralismo politico e religioso hanno dato ini- zio all’effervescente corso post-socialista. L’urbanizzazione e la diffu- sione dei moderni mezzi di comunicazione ampliarono gli orizzonti percettivi e logistici delle popolazioni. Dal 2000 la situazione politica ha raggiunto una certa stabilità, mentre la situazione economica è migliorata percettibilmente grazie ai flussi d’investimento e di rispar- mio provenienti dall’estero. Dal punto di vista demografico, la mag- gioranza della popolazione è costituita da giovani, molti dei quali so- cializzati secondo i modelli culturali esteri e interconnessi con il resto del mondo. La società è cambiata, ma le donne continuano a visitare le tombe ( türbe ) anche nei centri urbani, dove buona parte della popolazione rurale si è spostata in cerca di lavoro e fortuna. A Tirana, le türbe di Dervishe Hatixhe, della Halvetiyya e del quartier generale Bektashi sono diventati tra i luoghi sacri più visitati del paese. Le autorità religiose furono attente nel gestire questa do- manda di santità: oltre a riaprire le tombe, esse impiegarono il cari- sma dei santi per consolidare simbolicamente la propria autorità reli- giosa. Ad esempio, a metà del primo decennio del XXI secolo la co- munità Qadiri di Tirana ha animato il culto e la storia di Dervishe Hatixhe, considerandola la “santa” protettrice della città. coinvolge oltre duecento ragazze della città piemontese. Fondata nel 1984 — la sede era allora a Trecate — da suor Saporiti (come le altre dell’ordine delle ministre della carità di san Vincenzo de’ Paoli), negli anni la società è cresciuta lentamente, arrivando ai vertici della pallavolo nazionale. E così la scelta di trentaquattro anni fa si è rivelata vincente: «C’era da decidere se utilizzare un nostro terreno incolto per costruire una casa di cura per anziani o una comunità per il recupero dei tossicodipendenti, oppure un centro sportivo che funzionasse da punto di aggregazione per i giovani. Ha vinto lo sport ed è nata la squadra di pallavolo» ha raccontato la religiosa. Piccole calciatrici del Bangladesh In un paese i cui leader religiosi scoraggiano le ragazze dal prendere parte a qualsiasi gioco, c’è una piccola squadra femminile che, partita dopo partita, >> 20 >> 12 L’interno del mausoleo dedicato a Dervishe Hatixhe, nel cuore di Tirana, dove sono tumulati i corpi della santa e dei suoi discendenti

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