donne chiesa mondo - n. 64 - gennaio 2018

DONNE CHIESA MONDO 12 DONNE CHIESA MONDO 13 anni dopo uno degli apprendisti stregoni: anche quando l’impresa aveva perso la sua impellenza — la Germania sicuramente lontanissi- ma dall’ottenere la bomba, il Giappone allo stremo — l’eccitazione ri- maneva tale che nessuno era stato sfiorato dall’idea di sospendere, ri- tardare, riconvertire, perché «smetti di pensare, semplicemente smet- ti». Lise no. Dopo decenni di quasi oblio, sulla sua storia oggi si sa di più, gra- zie a documentari, un film, pièces teatrali, libri, compresi testi per l’infanzia. Giustamente. Si parla tanto di coscienza del limite, e ben prima che fosse teorizzata Lise Meitner l’aveva vissuta, praticata, sbattuta in faccia al mondo. E ne aveva pagato il prezzo. Ma nei lunghi decenni di quasi oblio, a renderle onore era stato solo Isaac Asimov, il grande della fantascienza, l’illustre studioso e divulgatore, l’uomo angosciato nel vedere che «la scienza raccoglieva conoscenze più velocemente di quanto la società raccogliesse saggezza». altri si rendono conto della spaventosa distruttività di una reazione nucleare a catena. Ma all’orizzonte c’è Hitler, e tutti, persino il pacifista Einstein, cal- deggiano la costruzione di un’arma fondata su quel principio. Solo lei rifiuta di partecipare, anzi augura ai colleghi di fallire; e abbando- na gli studi sulla fissione. Quando nel luglio del 1945 gli uomini del progetto Manhattan fe- steggiano con una danza di gioia la prima esplosione sperimentale, il primo vagito dell’ordigno-figlio lungamente covato, la Madre è as- sente. È in Svezia, sola, che si chiede perché andare avanti, e pensa ai milioni di persone per le quali la domanda è stata stroncata da una morte orribile — gas, fame, torture, epidemie. Lise verrà esclusa dai massimi riconoscimenti, a cominciare dal Nobel, assegnato a Otto Hahn. Fra guerra fredda e delirio di onni- potenza degli scienziati, non è tempo per capire che il suo ripudio è importante come la sua scoperta, e forse più difficile. Lo riconoscerà L’isola dell'orrore È veramente un pugno allo stomaco la storia raccontata da Laura Cini nel documentario Punishment Island . In Akampene, minuscola isola al largo dell’Uganda, alcune tribù che vivevano sulle sponde del lago Bunyonyi, nel sud- ovest del paese, abbandonavano le ragazze che restavano incinte fuori dal matrimonio, molte delle quali a seguito di stupri. Per i familiari il problema non era tanto lo scandalo, quanto la perdita di valore: una giovane non più vergine, infatti, non era spendibile sul mercato matrimoniale. Trasformate improvvisamente da risorsa (da barattare in cambio di mucche) in fardello, sull’isoletta le alternative per le giovani e le loro pance erano la morte per fame, per annegamento o in D AL MONDO >> 19

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