donne chiesa mondo - n. 63 - dicembre 2017
DONNE CHIESA MONDO 30 DONNE CHIESA MONDO 31 U na panoramica delle donne nelle parabole di Gesù ci mostra due tipi diversi di per- sonaggi femminili: le donne esplicitamen- te presenti nel racconto e quelle la cui presenza è implicita, permettendoci anche un rapido sguardo a un terzo tipo, ovvero quelle che dovrebbero esserci, ma che stranamente sono assenti. Prima di tutto dobbiamo ricordare che le lingue più coniugate, tra cui il greco clas- sico, usano sostantivi e aggettivi plurali maschili per indicare non so- lo un gruppo di uomini, ma anche un gruppo misto di uomini e donne. Pertanto, in molti passi è difficile sapere se si parla di un gruppo di soli uomini o di un gruppo misto. Un esempio di ciò lo troviamo nella parabola degli operai della vigna ( Matteo 20, 1-16). Poiché a parlare sono uomini, presumiamo che tutti gli operai siano uomini. Ma la vendemmia era un lavoro che coinvolgeva l’intera fa- miglia. È quindi possibile che per vendemmiare sia stato ingaggiato un gruppo misto di nuclei familiari, costituiti da uomini, donne e bambini. Un altro esempio è il racconto degli ospiti invitati alla festa ( Mat- teo 22, 1-14; Luca 14, 15-24). La cultura della Galilea rurale del primo secolo non era così dominata dagli uomini da non consentire alle donne di partecipare ai pranzi nelle occasioni importanti. Per loro stessa natura, le parabole prendono le cose comuni della vita ma le girano leggermente, in modo che riverberino in una di- mensione diversa, con un nuovo significato. Di solito, nelle parabole le donne, come anche gli uomini, fanno ciò che fanno normalmente: in questo caso, preparare cibo, partecipare a un matrimonio, partorire e gestire le finanze della famiglia. Prima di poter fare il pane, il gra- no raccolto deve essere macinato con mortaio e pestello per farne della farina, il che è senz’altro compito delle donne. Quindi due donne macinano il grano insieme, preparando la farina per il loro pa- ne quotidiano. Ma, come illustrazione escatologica, ne rimane solo una dopo che l’altra è stata portata via in un istante apocalittico ( Matteo 24, 41; Luca 17, 35). Quella rimasta sa che cosa è accaduto? Ha pianto per la perdita della compagna o ha gioito per la sua nuo- va identità? Una donna prepara il pane mettendo il lievito in una massa di fa- rina inumidita, gesto che le donne nelle società mediterranee compi- vano ogni giorno. Ma invece di limitarsi a mescolarlo, lo nasconde in mezzo a una quantità considerevole di farina, ovvero tre misure, l’equivalente di circa 25 chili attuali. La stranezza della piccola quan- Domenico Feti «Parabola della dracma perduta» (1618-1622)
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