donne chiesa mondo - n. 63 - dicembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 credibilità, scrisse allora una dichiarazione in cui non rinnega niente ma rinuncia a tutto, tranne che a Dio che, però, nella «confusione degli abissi» (parole sue), non si faceva trovare. La sua vita ne fu spaccata, come ha detto Carla Lonzi parlando di quelle che difendono la loro autonomia nelle circostanze più difficili, donne che aprono nella strada bloccata varchi di libertà da cui pos- sono passare anche gli uomini che si arrendono, non dico alle donne, perché noi non chiediamo questo, intendo quelli che si arrendono al- lo Spirito santo… Chiamatelo come volete, purché non lo confondia- te con il vostro Ego o con qualche dottrina preconfezionata. A proposito di dottrine. Per una fortuna così immeritata che mi sembrò una sfortuna, per alcuni anni ho fatto scuola a persone molto giovani. A scuola, come noto, si insegna che la Terra è rotonda, che non è propriamente una dottrina ma un fatto ricavabile, con il ragio- namento, dall’esperienza. Un giorno mi parve che una mia alunna, una ragazzina di undici anni, non avesse chiaro che la Terra è roton- da. Interrogata sul come sappiamo con certezza che la Terra è roton- da, lei alzò il braccio destro e, con un gesto che oltrepassava i muri della scuola, disegnò l’arco della volta celeste. Poi, davanti al mio stupore, aggiunse: «Anche mia mamma la pensa così». Sbagliava, scolasticamente parlando, ma il suo era un errore che veicola un vero ancora indicibile. Io ho continuato a pensarci arri- vando a quella tappa (di più non è) della ricerca che ho riassunto nella formula: tutto comincia da dentro. Dicendo “da dentro” si pensa per opposizione a un fuori e non è sbagliato, perché dal dentro del luogo materno, si viene fuori, al mondo. Ma c’è un nascere ulteriore che viene grazie alla relazione materna man mano che s’impara a parlare, e allora si scopre che il dentro si ricrea ed è sconfinato. È come un’altra dimensione in cui le cose prendono senso, le lingue annodate in gola si sciolgono e quello che era muto, distante, minaccioso, diventa prossimo. diventata un passaggio; da lì siamo passate e possono passare anche gli uomini. Tra le immagini, colpisce quella della palestinese che va per la sua strada portandosi dietro due creature, ma un uomo in divisa, piegato sulle gambe, le sbarra la strada puntandole un’arma all’altezza del ventre. Per uno strano capovolgimento dei sensi, a me pare che lui le stia chiedendo l’elemosina, che una volta chiamavano la carità: lui le chiede la carità di riprenderlo con sé. Non si arriva al senso libero della differenza sessuale che, è parte integrante dell’essere umano, con meno del prezzo pagato da una Carla Lonzi. E da una Maria Celeste Crostarosa. Di lei parlerò tra poco. Entrambe sono donne che hanno affrontato il blocco creato da un ordine simbolico che era anche disordine, l’hanno affrontato nel modo giusto, pagando un prezzo ingiusto con la fermezza di chi non nutre risentimenti. Per due secoli e mezzo la storia ha ignorato la figura di Maria Ce- leste e i suoi grandi meriti. Sull’Osservatore Romano del 15 giugno 2016 è stato scritto che suor Maria Celeste, oltre che santa, è stata fi- nalmente riconosciuta come fondatrice dell’ordine religioso del San- tissimo Redentore. È il felice esito di una vicenda che il giornale stes- so chiama “enigmatica”. A dire il vero, una volta ricostruita, la vicen- da non ha nulla di enigmatico, ma certamente lo è il suo significato ultimo. In breve: Crostarosa, nata a Napoli nel 1696 da una famiglia del ceto medio, in tutta libertà si fece suora; il cielo le ispirò una grande impresa che lei si dedicò a realizzare, insieme a un amico e compa- gno di prim’ordine, Alfonso de’ Liguori. Ma disse no al comando di un superiore che andava contro la sua libertà spirituale. Alfonso, che aveva i mezzi e i motivi per difenderla, non capì che lei aveva ragio- ne e la giudicò male (ma, a riprova della sua buona fede, conservò le prove storiche del proprio errore, il che ha permesso poi di correg- gerlo). La riprovazione di Alfonso fu la fine per lei. Privata di ogni

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