donne chiesa mondo - n. 62 - novembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 2 DONNE CHIESA MONDO 3 L’ INTERVISTA di M ARIE -L UCILE K UBACKI Una donna al centro del dialogo fra scienza e fede N on sempre ci rendiamo conto delle varietà e dei fermenti nuovi che agitano il mondo ortodosso, soprattutto di quello femminile. Un esempio è Gayle Woloshak, scienziata e teologa, che ha presieduto per qualche anno l’Orthodox Theological Society americana. Lei è una scienziata di altissimo livello, dirige un laboratorio e al tempo stesso è teologa ed esperta di bioetica. Che cosa l’ha spinta a sviluppare questo duplice stu- dio? All’inizio della mia carriera, lavoravo per un laboratorio governati- vo e il mio collega insegnava scienze religiose. Poiché sono ortodos- sa, praticante, e interessata a ciò che accade nella mia Chiesa, mi ha proposto di tenere conferenze. Quando è andato in pensione, mi so- no occupata io del corso. Si trattava di un corso del centro Zygon per la scienza e la religione. Mentre discutevo di scienze con alcuni teologi, mi sono resa conto che non capivano il tema, e questo mi ha rattristato. Ne parlavano, ma come se non avessero alcuna formazio- ne scientifica; commettevano errori, un fatto che invalidava il loro di- scorso. E purtroppo era vero anche il contrario, visto che gli scienzia- ti non capivano la teologia! Allora ho deciso di approfondire la mia formazione teologica. DONNE CHIESA MONDO Mensiledell’OsservatoreRomano direttoda L UCETTA S CARAFFIA In redazione G IULIA G ALEOTTI S ILVINA P ÉREZ Comitatodi redazione C ATHERINE A UBIN M ARIELLA B ALDUZZI E LENA B UIA R UTT A NNA F OA R ITA M BOSHU K ONGO M ARGHERITA P ELAJA Progettografico P IERO D I D OMENICANTONIO www.osservatoreromano.va dcm@ossrom.va perabbonamenti: donnechiesamondo@ossrom.va Sebastiana Papa (dal libro «La Repubblica delle Donne» Postcart/iccd 2013) Dopo il numero sulle donne protestanti, che si aggiunge al confronto con le donne ebree e in attesa di quello sulle musulmane, eccoci a quello dedicato alle donne ortodosse. Realizzarlo ha costituito per noi una sorpresa molto arricchente. Perché il caleidoscopio che emer- ge dalle voci e dalle storie di oggi e di ieri che vengono raccontate — dalla statunitense Gayle Woloschak, scienziata di fama mondiale e teologa, a santa Mat’ Marija, madre e monaca, nata a Riga, cresciuta a Pietroburgo, morta a Ravensbrück nel 1943 — è veramente ricco e affascinante. Al di là di formazione, vissuto e ambito di azione, soprattutto ne risulta un protagonismo che prende le mosse da un desiderio, sempli- ce ma radicale, così riassunto da Gayle Woloschak: «Sono ortodossa, praticante, e interessata a ciò che accade nella mia Chiesa». Questo interesse appassionato — che riesce a essere insieme critico, concreto e operativo — porta le donne ortodosse, come dimostra anche la storia di Élisabeth Behr-Sigel, nata nel 1907 da padre alsaziano luterano e da madre ebrea boema, a interrogarsi costantemente sul modo in cui ognuna possa esercitare il suo carisma nella comunità. E così ascoltando la testimonianza della moglie di un pope («Vi sono momenti in cui pensi di perdere il diritto esclusivo all’amore, non naturalmente nella sostanza ma nella quotidianità») o rileggendo le parole della prostituta Sonja Marmeladova di Delitto e castigo («l’unica guida spirituale» del tormentato assassino Raskol’nikov, co- me la definisce Simonetta Salvestroni), ci accorgiamo quanto questo mondo femminile — ancora sconosciuto benché a noi così vicino — abbia veramente da insegnarci. ( giulia galeotti ) L’ EDITORIALE

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