donne chiesa mondo - n. 62 - novembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 L A SANTA DEL MESE I l 16 gennaio del 2004 il Santo sinodo del patriarcato di Costantinopoli pro- clama santa Mat’ Marija, donna straor- dinaria, animata da una forte sete di autenticità, ribelle dinanzi a qualsiasi genere di conformismo. Elizaveta Jur’evna Pilenko, detta Liza, nata nel 1891 a Riga, trascorse l’adolescenza a Pietro- burgo dove ricevette una raffinata formazione intellettuale. Si appassionò alla letteratura, all’arte, ma anche alla politica. A diciotto anni si sposò con un intellettuale socialista: nella sua ingenua volontà di aiutare tutti, voleva salvarlo dall’alcolismo. Lo lascerà dopo tre anni, nausea- ta dalla vita mondana pietroburghese, dalle not- tate passate a chiacchierare di arte, di poesia, di politica, bevendo e fumando… Tornerà allora nella tenuta paterna ad Anapa, sulle rive del Mar Nero, desiderosa di stare vicina alla gente semplice. Negli anni successivi risiede per un certo tempo a Mosca, poi di nuovo ad Anapa; allo scoppio della guerra, ritorna a Pietroburgo. Soltanto il Vangelo Aristarkh Lentulov «La cattedrale di San Basilio» (particolare, 1913) Le infinite discussioni sulla riforma della società russa non hanno portato ad alcun mutamento reale per la povera gente; la guerra è fonte di ulteriori sofferenze e miserie. Nel desiderio di approfondire la sua fede Li- za chiede di seguire i corsi dell’Accademia teo- logica. Una donna che nel 1915 vuole studiare teologia! La sua richiesta è respinta; Liza non si arrende e si presenta agli esami da privatista. Quando nel suo poema dedicato alla figura biblica di Rut, Liza scrive «Non fa per me un marito saggio, né il destino di una sposa ordinaria. La mia strada è un sentiero arido e sulla mia schiena una pesante croce di legno» forse, inconsciamente, sta parlando di sé. Ci vorrà ancora del tempo prima che giunga alla piena coscienza della sua vocazione; per il mo- mento è ancora impegnata nell’attività politica nelle file del partito socialista rivoluzionario e, a soli ventisei anni, si trova eletta vicesindaco di Anapa. In mezzo al caos di quei mesi, cerca di governare con fermezza e integrità morale. All’arrivo dell’armata bianca, la falsa accusa di essere filo-bolscevica le procura una condanna a morte dalla quale è salvata grazie a un ufficiale, Daniil Skobcov, affascinato dalla giovane don- na. Si sposeranno pochi mesi più tardi e subito inizierà il loro peregrinare esuli in terre stranie- re; si stabiliranno infine a Parigi. Nonostante l’asprezza delle condizioni di vita di esule e l’immenso dolore per la morte, a soli quattro anni, della sua ultima figlia, Liza non ri- mane inattiva. Molto presto le vengono affidate responsabilità direttive nel Movimento cristiano degli studenti russi, che la portano a percorrere l’intera Francia alla ricerca degli esuli russi, so- prattutto dei più poveri, dei malati. Trova però anche il tempo per scrivere, ricamare, dipingere e seguire corsi all’istituto di teologia ortodossa Saint-Serge. Nel 1932, pochi giorni dopo aver ottenuto il divorzio ecclesiastico da Daniil Skobcov, Liza pronuncia i voti monastici. Assume il nome di Mat’ Marija, ispirandosi a Maria Egiziaca, la di L ISA C REMASCHI

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