donne chiesa mondo - n. 60 - settembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 32 DONNE CHIESA MONDO 33 ebrei cacciati dalla sinagoga ( Giovanni 9). Aveva vissuto due momen- ti forti di rottura: l’espulsione dalla sinagoga ( Giovanni 9) e la spac- catura interna come conseguenza dello scandalo suscitato dalla cri- stologia dell’incarnazione ( Giovanni 6, 66). Era una comunità di peri- feria, senza potere, emarginata ed esclusa, e con una significativa pre- senza di samaritani ( Giovanni 4). Quando fu scritto il racconto, l’esclusione dei cristiani dalla comunità ebraica era già in atto. In quel contesto ha senso la discussione sulla tradizione, i libri sacri, il culto, la legge, i profeti e l’attesa del Messia. Il terzo aspetto è la questione del genere (4, 27-42). L’incontro con la donna di Samaria mostra come Gesù si relaziona con le donne del suo tempo, il suo atteggiamento positivo, che supera gli stereotipi culturali dell’epoca, senza mai limitare l’identità della donna al suo aspetto fisico o sessuale, bensì stabilendo con lei un rapporto vitale e liberatorio, con rettitudine e rispetto. Così, per esempio, il regno di Dio giunge attraverso i piccoli gesti di una donna, le cui mani labo- riose preparano e fanno lievitare la farina per il pane. Le donne sono Laica nicaraguense, ha insegnato Scienze religiose all’Universidad Centroamericana dei gesuiti nel Salvador e ha conseguito una laurea in Teologia e filosofia, e anche una laurea e un dottorato in teologia biblica presso la Pontificia università Gregoriana di Roma. Attualmente 2-12) e Mosè la sua futura moglie ( Esodo 2, 15-21). Sarà questo il mo- tivo per cui Gesù parla dei mariti della donna? Forse per infrangere le sue aspettative e aprirla a una nuova comprensione di rapporti che vadano al di là della mera convivenza o della necessità culturale di sicurezza? Parimenti, il simbolismo dell’acqua come fonte di vita e di giovi- nezza è strettamente legato al culto dei popoli del Medio oriente e al linguaggio figurato dell’Antico Testamento, dove Dio stesso è fonte di acqua viva ( Genesi 26, 19; Geremia 2, 13; 17, 13; Salmi 36, 9). Di fat- to, l’acqua fu un elemento essenziale nelle origini di Israele ( Genesi 2) e nella fede dei padri fondatori del popolo. Abramo abbandonò Ur con la sua famiglia per andare alla ricerca di acqua e terra fertile. A causa dell’acqua il popolo dubitò di Yahvè nel deserto e, cercando l’acqua, entrò nella fertile terra di Canaan. L’acqua diviene quindi il simbolo della ricerca più profonda dell’essere umano. L’uomo vi impegna tutta la sua esistenza, passando al setaccio il senso della sua vita e il senso di tutti i sensi, capace di determinare e di costruire rapporti. Il secondo aspetto riguarda la religione (4, 16-26). Gesù apre la donna samaritana a una comprensione più profonda della religione e del culto, proponendo il vero profilo della persona religiosa (4, 23- 24). Nel suggerire l’eliminazione dei luoghi sacri, Gesù insiste sul si- gnificato del culto come una dimensione dell’umano, collegandolo alla capacità umana di adorazione e di contemplazione, al di là dei limiti imposti dalle strutture religiose che si vincolano a luoghi sacri. Gesù corregge allora la preoccupazione della samaritana per il dove, ereditata dal suo sistema religioso, e la porta a scoprire il come, allar- gando i suoi orizzonti religiosi alle dimensioni del mondo. La comunità di Giovanni era formata, secondo la testimonianza dei testi, da discepoli di Giovanni Battista ( Giovanni 1, 35-40), sama- ritani ( Giovanni 4, 1-42), greci ellenisti ( Giovanni 7, 35 e 12, 20) ed L’autrice Particolare dai «Libri di legno» (parrocchia di San Giuseppe a Marotta in diocesi di Senigallia) è direttrice del gruppo Teyocoyani, associazione di teologi laici dediti alla formazione di guide di comunità in varie diocesi del Nicaragua. immagine del regno di Dio, che si rende visibile nel- le esperienze quotidiane ( Matteo 13, 33). Allo stesso modo, la gioia della partoriente riflette l’amore per la vita ( Giovanni 16, 21), e la ricerca incessante della emorroissa è esempio di fede perseverante che guari- sce e reintegra la comunità ( Marco 5, 25-34). Non so- lo. In Matteo 19, 3-10, Gesù va oltre quello che po- trebbe essere un mero linguaggio adulatorio nei con- fronti della donna, in quanto, ridimensionando il rapporto matrimoniale a livelli di parità, osa correg- gere la legge, restituendo i diritti alle donne e met- tendo in discussione la mentalità androcentrica dei suoi discepoli. Dialoghi su temi tanto delicati come la storia di Israele, la tradi- zione, il culto, il matrimonio della donna e la cultura, sono pratica- mente assenti nelle narrazioni dei vangeli su Gesù. Si trovano invece nel racconto della samaritana ( Giovanni 4). Per questo la vicinanza tra Gesù e la donna sorprende i discepoli. Gesù, tuttavia, infrange quest’altro schema patriarcale, che stabilisce come ruolo principale della donna quello di assicurare la conservazione della razza o il pa- trimonio economico, o addirittura di essere utilizzata per il rapporto fisico. Gesù si preoccupa della donna e stabilisce con lei un dialogo, s’interessa alla sua opinione su temi tanto delicati, legati al conflitto tra ebrei e samaritani, ossia la tratta come una persona, equiparando il suo status a quello di qualsiasi uomo ebreo.

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