donne chiesa mondo - n. 60 - settembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 26 DONNE CHIESA MONDO 27 «C he tu abbia lacerato con ingiurie anche la memoria di mia madre; di mia madre che non ti ha fatto alcun male, che mai ha disputato contro di te, è un segno che sei stato vinto dal cattivo genio della maldi- cenza, né hai avuto paura di ciò che sta scritto: “I maledici non possederanno il regno di Dio” ( I Corinzi 6, 10)». Così sant’Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, difende, ormai vecchio, la memoria della madre Monica, dalla maldicenza dell’eretico Giuliano, suo implacabile avversario: Giuliano aveva osato ripetere la «risaputa» offe- sa, rivolta a Monica fanciulla dalla serva che le aveva fatto da balia: l’avrebbe sorpresa a bere del vino, di nascosto, in cantina. Il fatto ebbe fine lì, perché Monica, rimproverata dalla serva stessa con l’esagerato titolo di «beo- na», provò una profonda vergogna di sé e da quel momento, con energia e orgoglio, mise fine a un possibile vizio incipiente. Il famoso episodio del vino mette in luce quelle Genitrice nel corpo e nello spirito Benozzo Gozzoli, «Morte di santa Monica» (convento di Sant’Agostino a San Gimignano, 1464-1465) qualità naturali di Monica, volontà forte, carat- tere nobile, fiero, deciso, che, uniti a una pro- fonda vita spirituale costituiranno per lei l’equi- paggiamento necessario per portare a compi- mento la missione della vita: ricondurre il figlio Agostino a Cristo e alla Chiesa. I quattordici anni di strazi e lacerazioni, durante i quali Mo- nica sosterrà questa “prova”, formeranno l’im- palcatura della sua santità. L’inquieto e brillante Agostino, nella Tagaste del quarto secolo, era stato ammaliato dal mani- cheismo, una religione orientale in voga a quei tempi, una fusione disordinata di cristianesimo e zoroastrismo, basata sull’opposizione di due principi ritenuti egualmente divini. Lo strazio di Monica, proveniente da una fervente famiglia cattolica, non era solo dovuto a una questione di fede, ma si intrecciava al viscerale terrore di una madre cristiana di non «rivedere più» il proprio figlio, se fosse morto «da eretico» e non ancora battezzato: Monica si struggeva dunque all’idea di perdere Agostino per sempre. di E LENA B UIA R UTT L A SANTA DEL MESE

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