donne chiesa mondo - n. 60 - settembre 2017

DONNE CHIESA MONDO 20 DONNE CHIESA MONDO 21 li (cfr. Matteo 7, 21; Luca 6, 46). Si tratta di una decisione di vita, dell’impegno dell’intera persona: la scelta è un’esperienza che richie- de di esercitarsi a rinunciare. E la rinuncia e la decisione fattiva sono finalizzate a un solo, semplice scopo: amare un po’ di più, amare un po’ meglio. Lo ha ben ricordato Papa Francesco il 2 marzo 2017 in- contrando i parroci di Roma: «Nel momento presente, discerniamo come concretizzare l’amore nel bene possibile, commisurato al bene dell’altro» perché «il discernimento dell’amore reale, concreto e pos- sibile nel momento presente, in favore del prossimo più drammatica- mente bisognoso, fa sì che la fede diventi attiva, creativa ed effi- cace». Grazie all’ascolto della parola di Dio il cristiano accede alla fede (cfr. Romani 10, 17), nella Parola trova il suo cibo quotidiano nel cammino verso il Regno, trova la vita vera (cfr. Giovanni 1, 4), che vince il male e la morte. Chi si impegna nell’operazione del discerni- mento spirituale deve diventare un ascoltatore assiduo della Parola, un servo della Parola al quale ogni mattino il Signore apre l’orecchio perché ascolti come un discepolo (cfr. Isaia 50, 4); deve esercitarsi a rimanere, a sostare saldamente e con fiducia nella Parola che è Cri- sto. Per questo occorre essere consapevoli della presenza operante e viva della Parola di Dio contenuta nelle sante Scritture, e quindi cer- carla in esse, leggendole assiduamente, meditandole e conservandole nel cuore, in modo che essa germogli e porti frutto. Grazie all’esercizio delle facoltà intellettuali e all’ascolto della Pa- rola, si può acquisire una certa capacità, un sentire, un “senso spiri- tuale”. Esso nasce soprattutto dall’ascolto della coscienza, del profon- do del cuore, e diventa accoglienza di un’ispirazione, di una mozione interiore, di un “fiuto” che sa riconoscere la presenza del Signore e la manifestazione della sua volontà. Si giunge a questa meta «nutrendo in noi gli stessi sentimenti che furono in Cristo Gesù» (cfr. Filippesi 2, 5), fino ad avere il noi «il pensiero di Cristo» ( 1 Corinzi 2, 16) stes- so. Così si entra in sintonia con il Signore, si condivide con lui lo sguardo e il sentire, e in questo modo si cresce alla statura di Cristo Se il discernimento spirituale è un dono dello Spirito che opera in noi ogni persona ha però in sé delle facoltà umane che devono collaborare con esso Le vedove tamil Sono le donne tamil a soffrire maggiormente le conseguenze della guerra civile che ha sconvolto lo Sri Lanka per almeno tre decenni: la conferma arriva dal rapporto redatto dall’International Crisis Group. «A otto anni dalla fine della guerra le donne tamil che vivono nel nord e nell’est dell’isola stanno ancora cercando verità e giustizia per le violenze belliche», non essendo state mantenute le promesse fatte nel 2015 da governo e Onu: la creazione di una commissione Verità e giustizia, di una corte speciale e di un organismo che indaghi sulle persone scomparse. Oltre alle tante violenze, verificatesi anche nei campi per rifugiati, il dramma maggiore per le donne è la vedovanza, condizione difficile in una società patriarcale. «Circa 58.000 nuclei familiari nel nord, cioè un quarto della popolazione, sono retti da donne». Oltre alle ferite psicologiche lasciate dalla guerra, le vedove devono affrontare difficoltà economiche e stigmatizzazione sociale. (cfr. Efesini 4, 13). Ecco la sensibilità spirituale allenata al discerni- mento del bene e del male (cfr. Ebrei 5, 14); ecco la sovraconoscenza ( epígnosis ) che permette di discernere facilmente ciò che è buono e gradito a Dio (cfr. Romani 12, 2; Filippesi 1, 9-10). Così può scaturire la decisione, il giudizio secondo lo Spirito, fino a essere una “decisione presa con lui”, perché valutata ed emersa gra- zie alla sua forza ispiratrice. Decisione che sempre appare una scelta, un amen all’ispirazione del Signore e un rifiuto convinto all’ispirazio- ne del male, del demonio, al fine di compiere la volontà di Dio. Non basta, infatti, dire: «Signore, Signore!», non basta conoscere la sua parola: occorre realizzarla, facendo la volontà del Padre che è nei cie- >> 19

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