donne chiesa mondo - n. 59 - luglio 2017
DONNE CHIESA MONDO 22 DONNE CHIESA MONDO 23 «Mi interessa l’architettura radicata nella terra e nel suo tempo. Accetto i condizionamenti dell’architettura come regole di un gioco molto serio e divertente che cerco di praticare con coerenza e rigore. Benché parlare di servizio non sia di moda, considero il lavoro dell’architetto un servizio per eccellenza con lo scopo di rendere più gradevole la vita delle persone. Un impegno nobile che vuole co- struire un mondo più bello e umano, una società più giusta. L’archi- tettura non è per nostalgici ma per ribelli» afferma, e a questo ideale si mantiene fedele. Valero, con la sua équipe, lavora nello studio senza fermarsi già dalla mattina presto. Contemporaneamente insegna. Le piace guarda- re, un piacere per il quale bisogna dimenticare l’orologio e soprattut- to il cellulare, che sta nel cassetto: «M’interessa molto l’atteggiamen- to contemplativo. Per guardare bene bisogna contemplare, che non significa solo vedere ma fermarsi ad ascoltare questa musica silenzio- sa. Il silenzio e la contemplazione vanno insieme. È importante con- servare la capacità di meravigliarsi. Bisogna imparare a non attirare l’attenzione, l’architettura molte volte consiste nello “sparire”» ha ri- sposto in un’intervista. Nelle pagine 20, 21 e 22 l’interno e l’esterno della chiesa di Playa Granada di G IULIA G ALEOTTI Sentinella sul lago «O figlio dell’uomo, io ti ho posto come sentinella per la casa d’Israele. Quando sentirai dalla mia bocca una parola, tu dovrai avvertirli da parte mia» ( Ezechiele 33, 7) C’ è una sentinella al centro del continente americano: sta sul lago Coa- tepeque, un meraviglioso specchio d’acqua incontaminato annidato sul versante orientale del vulcano Santa Ana, a un’ora di macchina da San Salvador. È la Capilla Cardedeu, realizzata nel 2012 e diventata in brevissi- mo tempo una vera icona architettonica. La sua struttura è semplicis- sima: uno spoglio trapezio di cemento, aperto in entrata e in uscita, che incornicia il paesaggio circostante inglobandolo in sé. L’effetto è quello di un imbuto gentile spalancato sull’acqua. La cappella è stata ribattezzata chiesa-cornice: a renderla unica è questa totale assenza di un dentro e di un fuori. Il lago, le montagne, gli alberi come anche le condizioni meteorologiche e le ore del giorno si fondono con la chiesa. «Volevamo porre tutta l’attenzione sul lago, sottraendo qualsiasi elemento che potesse in qualche modo distogliere il visitatore da lui» ci spiega Eva Hinds, l’architetta che ha disegnato la cappella e gli al-
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