donne chiesa mondo - n. 59 - luglio 2017
DONNE CHIESA MONDO 14 DONNE CHIESA MONDO 15 se in seno alla Chiesa fu Ronald Knox, cappellano a Oxford e intel- lettuale cattolico di spicco. Fu lui, vent’anni dopo, a suggerirle l’idea di costruire una chiesa e a fornire i primi finanziamenti. Divenne pre- sto una grande amicizia: Knox andò a vivere come cappellano ad Al- denham Park, la casa di famiglia degli Acton nello Shropshire, dove tradusse la Bibbia. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale, a Daphne fu chiesto di prendere in mano e di coltivare parte del terre- no della proprietà. Per aiutarla ad avviare l’attività, Ronnie Knox le prestò 3600 sterline, all’epoca una somma notevole. Dopo la guerra, gli Acton, che avevano già sei figli, venduto tutto, acquistarono di nascosto la fattoria di M’Bebi nella Rhodesia Meri- dionale ed emigrarono. Incoraggiata dai missionari gesuiti, Daphne aprì una scuola per i figli dei lavoratori agricoli e molte famiglie fu- rono convertite. Organizzava la messa domenicale, prima sullo stoep (veranda rialzata) della casa in stile coloniale e in seguito nell’edificio scolastico dal tetto di paglia. Quando ci riusciva, convinceva il vesco- vo a mandarle un cappellano residente. Giunta in Rhodesia, iniziò a restituire il prestito a Knox. Ma con l’arrivo di altri quattro figli — io sono uno di loro — le fu più difficile. Nel 1957 Knox, che aveva visi- tato M’Bebi, scrisse per dire che era gravemente malato e che, invece di restituire le 1200 sterline che ancora mancavano, doveva offrirle all’arcivescovo per aiutare a finanziare una chiesa o per costruirla lei stessa. Daphne decise di costruirla, chiamandola «la Chiesa che devo a Ronnie». Ma i soldi erano sempre scarsi. Pur dedicandosi perso- nalmente all’istruzione dei figli fino alle scuole secondarie, lei e John dovettero mantenere in collegio almeno cinque figli per tutto il tem- po della costruzione. Ricorsero a un grande prestito bancario. Quando nel 1960 iniziarono i lavori, aveva reperito solo un quarto delle 5000 sterline del costo finale. I mattoni, che andava a ritirare con il suo furgone Volkswagen Kombi rosso, erano di “seconda” al prezzo di 2 sterline per mille mattoni. Ci furono momenti in cui i co- struttori, un gruppo del Malawi, dovettero fermarsi e lei istituì una feroce politica di risparmio a casa per raccogliere un po’ più di soldi. Nei momenti chiave contribuirono anche amici e parenti. L’architetto era un uomo mite di nome Meredith Price. Poiché Daphne aveva favorito la sua conversione al cattolicesimo, insistette per svolgere il lavoro gratuitamente. Perciò, venendo a sapere che egli desiderava mandare sua figlia al nuovo convento americano ge- stito dalle suore del Sacro Cuore di Maria, frequentato anche dalle sue figlie più piccole, chiese loro di accoglierla gratuitamente. La su- periora rispose che lo avrebbero fatto se Daphne avesse dedicato la chiesa al Sacro Cuore di Maria. Daphne accettò. Le religiose fecero abbandonare il proprio bimbo. Radio Mères en ligne (Madri in prima linea) — che fa parte del progetto omonimo realizzato dalle associazioni Soleterre e 100% Mamans – vuole essere uno strumento di difesa dei diritti di queste madri, sensibilizzando l’opinione pubblica sulle discriminazioni ai loro danni e aiutando, anche attraverso le testimonianze di chi ha vissuto questa stessa esperienza, le donne ripudiate dalla società. La radio è animata da un comitato di dieci madri nubili, chiamate rappresentanti comunitarie, che hanno ricevuto una specifica formazione sui temi della parità, sulle tecniche di comunicazione, produzione, animazione radiofonica e giornalismo per permettere loro di esprimere le proprie rivendicazioni in maniera strutturata e argomentata. Lo studio di registrazione è a Tangeri. L a chiesa del Sacro Cuore di Maria in una fattoria nella valle di Ma- zoe, in Zimbabwe, è una struttura straordinaria. Alta, in mattoni rossi e in stile romanico, lontana chilometri da qualsiasi centro urbano, so- vrasta i terreni agricoli ai piedi di una bellissima catena montuosa. Inaugurata nel 1963, anno di svolta nella storia di quella che era allo- ra la colonia britannica della Rhodesia Meridionale, è stata una di- chiarazione politica oltre che religiosa. Ed è stata la creazione di una donna, Daphne Acton. Daphne Strutt (1911-2003) apparteneva a una famiglia conservatri- ce inglese che dalle donne si aspettava che non prendessero iniziative nella vita pubblica: suo padre, professore, non vedeva nemmeno la necessità di mandarla a scuola. Se avesse avuto anche solo un bricio- lo in meno di personalità e di indipendenza mentale, difficilmente un giorno avrebbe potuto costruire una chiesa, e men che meno una chiesa cattolica. La sua educazione fu fortemente anticattolica. Quando, dicianno- venne, decise di sposare un cattolico — Lord Acton, nipote dello sto- rico — i suoi parenti rimasero inorriditi. Nonostante la sua ferma di- chiarazione che non sarebbe diventata cattolica, le dissero: «Non po- tresti fare nulla di peggio». Cinque anni dopo, nel 1936, influenzata in parte dalla forza della fede di suo marito John, si convertì. Il sacerdote che nel 1938 l’accol- >> 20 >> 12 Un sogno multiculturale di E DWARD A CTON
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